Terra promessa: il film del compianto regista Daniele Tommaso

La proiezione è in programma giovedì al Cinema Astra di Firenze

La locandina dell'evento

La locandina dell'evento

Firenze, 19 marzo 2013- La Storia umana talvolta riesce a nascondere alcune pagine – per ragioni di opportunità, complessità, semplice oblio. Una di queste storie è racchiusa in Terra promessa, il film documentario di Daniele Tommaso prodotto e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, che l’Associazione Italia-Israele di Firenze presenterà al Cinema Astra giovedì prossimo alle ore 17.30 (ingresso libero). Il film rievoca l’Aliyah Bet, il grande piano di immigrazione di migliaia di ebrei sfuggiti allo sterminio dei campi di concentramento, che tra il 1945 e il 1948 partirono alla volta della Palestina, o come preferivano chiamarla ‘Eretz Israel’.

Persone che avevano perso tutto quello che avevano: cittadinanza, case, beni, intere famiglie, sequestrati, occupati e uccise dalla macchina nazista, e che in Israele avrebbero potuto cominciare una nuova vita. Migliaia di loro partirono dai nostri porti, e fu grazie all’aiuto di tantissimi cittadini della “Isola della rugiada divina” (“Y- Tal- Ya”, in ebraico) che imbarcazioni piccole e grandi poterono sfuggire al controllo dei britannici che non consentivano ingressi nei territori sotto il loro mandato. Una complicità italiana che riscattò in quel momento la vergogna delle leggi razziali, promulgate sotto il fascismo, e che agli israeliani consente oggi di ricordare gli italiani come fratelli, e la nostra accoglienza come straordinaria.

Un’epopea, ricchissima e ramificata, con dentro un fitto intrigo internazionale, storiche fibrillazioni diplomatiche, una serie di racconti di umanità, rischiose solidarietà, stratagemmi, incontri sorprendenti. Un clamoroso romanzo storico, che coinvolse stati e popoli, e che ha per protagonisti un uomo e una donna, il polacco Yehuda Arazi e l’Italiana Ada Sereni.

Una grande storia che vive nel film di diverse testimonianze, a partire dai discendenti di Arazi e Sereni; di straordinari materiali d’archivio internazionali, filmici e fotografici; e di viaggi nei luoghi delle incredibili accoglienze riservate ai profughi in Italia. Come Selvino, la colonia per bambini dove i più piccoli poterono iniziare a ricomporre un percorso psicologico devastato dalla Shoah, o Fano, o le cittadine dal Piemonte alla Puglia che accolsero centinaia di famiglie. Il porto di La Spezia, cornice di un’autentica guerra diplomatica tra Italia, Gran Bretagna, Mossad, Nazioni Unite. Addirittura, Cinecittà all’interno dei cui Teatri furono accolti i rifugiati. I tantissimi campi e le dimore dove i sopravvissuti poterono tornare ad avere delle occupazioni, a incontrarsi in pace, a produrre e a scambiare nuovamente cultura e bellezza.

“Oltre a quello dei testimoni diretti -spiega il regista Daniele Tommaso-, il documentario può avvalersi anche del contributo di alcuni tra i più importanti storici e giornalisti esperti sul tema: queste voci formano un coro che ricorda una storia importante per il nostro paese restituendoci una dignità perduta. Anche noi ci siamo alzati in piedi al fine di reclamare una terra per un popolo che ne era stato privato da duemila anni. E nello stesso tempo ci ha permesso di recuperare un ruolo strategico nel Mediterraneo che pareva ormai fuori dalla nostra portata”.