LUCA BOLDRINI
Cultura e spettacoli

Sanremo, largo ai giovani. Tommaso Pini e la sua... ansia da Festival

I toscani in lizza: il 27enne di bagno a Ripoli, il pratese Guasti e Diego Esposito di Castelfiorentino

Tommaso Pini

Firenze, 13 novembre 2016 - La Toscana ha un bellissimo rapporto con la sezione giovani del Festival di Sanremo. Basta ricordarsi che l'anno scorso il carrarese Francesco Gabbani ha trionfato con "Amen", ma tanti sono stati i cantanti del Granducato che nel corso degli anni hanno strappato consensi sul palco dell'Ariston. Tre vincitori fiorentini (Marco Masini, Paolo Vallesi, Aleandro Baldi), nel 1993 poi si impose Andrea Bocelli con un brano bellissimo, "Il mare calmo della sera", che fra gli autori annovera anche la pratese Gloria Nuti, oltre a Zucchero e Giampiero Felisatti.

Quest'anno la truppa che prenderà parte alle Nuove proposte non è ancora definita: siamo, diciamo così, alle semifinali. La Toscana ripone le proprie speranze in tre voci: l'ultima arrivata, in ordine di tempo, è quella di Diego Esposito, 30 anni, di Castelfiorentino, che è tra gli otto vincitori di Area Sanremo. Da questa speciale sezione la Commissione Rai sceglierà i due talenti da spedire al Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte.

Ci sono poi i dodici finalisti che prenderanno parte a Sarà Sanremo, in onda lunedì 12 dicembre in diretta su RaiUno: sei di loro accederanno al Festival. Tra questi c'è la voce ruvida, rock, del pratese Francesco Guasti, che aveva già raccolto consensi a The Voice e che l'anno scorso si è fermato a un passo dall'accesso alla finale.

C'è anche Tommaso Pini, 27 anni, di Bagno a Ripoli. Lo abbiamo intervistato per voi.

Tommaso, quali sono i tuoi riferimenti musicali?

"Mi ricordo che iniziai ad appassionarmi di musica incuriosito da uno strano marchingegno che i miei genitori avevano in casa... il giradischi. Ascoltavo di tutto, da Prince a David Bowie, da Lucio Battisti a Franco Battiato, e poi, beh, c’erano le sigle dei cartoni animati... Per quanto riguarda i miei riferimenti musicali diciamo che ho passato tutta una serie di “fasi”, chiamiamole così; da piccolo ero fissato con le colonne sonore dei cartoni di Walt Disney, mentre all’ età di 12/13 anni, è scoccata la prima vera scintilla per un artista dalla faccia buffa, un modo tutto suo di vivere il palco e dalle canzoni straordinarie, Michael Jackson. Lui è stato il primo grande riferimento artistico.

Cosa ascolti e quale musica ha più inciso nella tua formazione?

"Ho sempre ascoltato di tutto, dalla musica classica alla DubStep, ma ad oggi, posso dire che l’artista di riferimento che più mi ispira è The Weeknd.

Per i musicisti toscani le Nuove Proposte di Sanremo sono sempre state un grande trampolino. Ti senti pronto per la sfida?

Credo che il Festival di Sanremo oltre ad essere un palco prestigioso e un’esperienza unica, sia anche una grande opportunità per tutti quegli artisti che, come me, non hanno ancora avuto la possibilità di condividere il proprio lavoro e la propria storia. Siamo pronti: dopo due anni e mezzo di lavoro, di ricerca e di studio, il nostro progetto, il nostro album è pronto. Parlo al plurale perché la musica non la si fa da soli, io tiro fuori le idee, butto giù bozze musicali e testi, poi le discuto e le perfeziono insieme al mio team, come per esempio il mio produttore Sergio Dall’Ora e Andrea Amati (autore), con i quali abbiamo scritto il brano presentato quest’ anno a Sanremo, “Cose che danno ansia”. Ormai sono 3 anni che mi presento alle selezioni di Sanremo Giovani arrivando ogni volta tra i 60 finalisti, quest’ anno abbiamo fatto un passo in più e il 12 dicembre mi esibirò a Sanremo su Rai 1 per la selezione finale.

Quanto è servita l'esperienza di The Voice e che ricordo ne hai?  

"The Voice of Italy è stata un’ esperienza che mi ha fatto crescere e fortificato molto, sia artisticamente che umanamente. Non ricordo bene il motivo che mi spinse a presentarmi ai provini, ma ricordo che ero ad un punto fermo della mia vita, avevo bisogno di una svolta. Lì ti rendi conto di quanto sia difficile l’ambiente musicale, di quante persone hanno il tuo stesso obbiettivo e di quanto sia fondamentale avere persone fidate al tuo fianco che ti sostengono. Raffaella Carrà è sempre stata molto gentile e comprensiva nei miei confronti, ho capito subito che mi stimava sia come persona che come artista, questo mi ha spinto a dare sempre il massimo e a non buttarmi mai giù, anche quando l’ansia, il mio demone più grande, cercava di schiacciarmi. Tornando al discorso del "è fondamentale avere delle persone fidate attorno” ammetto di essere stato molto fortunato, perché proprio quell’anno ad affiancare Raffaella Carrà, come vocal coach, c’era Sergio Dall’Ora, la persona che dall’inizio del programma ad oggi non ha mai smesso, neanche per un secondo, di credere in me.

Potresti presentarci il pezzo con il quale sei in gara?

Il brano che ho presentato al Festival di Sanremo è “Cose che danno ansia”, curioso no? Io, Tommaso Pini, ansioso cronico, che presento un brano sull’ansia al Festival di Sanremo. Ebbene sì, quest’anno ho deciso di “mettermi a nudo”, ma a modo mio. Volevo presentare un brano che parlasse di me, un brano sincero, un brano positivo che trasmettesse serenità e leggerezza. Parliamoci chiaro, come può un tema così delicato trasmettere queste cose? Semplice, prendendolo per i fondelli... ridicolizzandolo! Era l’unico modo. A primo impatto può sembrare una canzone semplice e poco impegnativa, ma se la si ascolta attentamente, tra le righe troviamo un sacco di temi attuali ad esempio la dipendenza da social network, l’importanza dell’apparire sempre perfetti, le pubblicità che ci bombardano di messaggi ogni giorno, l’ anoressia... Il messaggio della canzone è di dire basta, accettiamoci e viviamo concretamente la nostra vita al massimo senza sentirsi sempre sotto esame.

Dicci qualcosa di te: il tuo legame con Firenze, dove hai studiato...

“La porti un bacione a Firenze, che l’ è la mia città, che in cuore ho sempre qui”, cit. Carlo Buti. Sono nato il 10 marzo 1989 a Bagno a Ripoli, ma sono cresciuto a Gavinana. Ho viaggiato molto e vissuto all’ estero, come questi ultimi 7 mesi passati nella città natale di tanti artisti, Londra. Devo ammettere però che nessuna città mi ha mai entusiasmato quanto Firenze. C’ è qualcosa di magnetico nell’aria. Ogni volta che passo davanti al Duomo, mi affaccio dal Piazzale Michelangelo, cammino tra le botteghe di Ponte Vecchio e chi più ne ha più ne metta... beh, rimango sempre tanto affascinato, come se per un attimo venissi catapultato in un’era senza tempo. Ho studiato comunicazione e marketing al liceo tecnico Alessandro Volta, e nello stesso periodo, oltre a coltivare la passione per la musica, portavo avanti anche quella calcistica. Il passaggio dal cantare sotto la doccia a un pubblico vero e proprio è avvenuto alla “tenera età” di 21 anni. Prima di allora mi limitavo a canticchiare per conto mio, non avevo ancora idea di quanto fosse effettivamente importante aprirmi con le persone in quel modo così sincero, così magico. Sono sempre stato una persona apparentemente tranquilla, ma dentro ho sempre avuto una sorta di turbamento, di insicurezza che poi grazie alla musica si è trasformata in pensieri e parole da condividere con gli altri. Sono un appassionato di cinema noir ed il mio mito in assoluto è Tim Burton. Passiamo allo sport. L’altra mia grande passione, ma anche motivo di tanta ansia, è la magica Viola, la Fiorentina! Mio padre ha iniziato a portarmi allo stadio all’ età di 9 anni. All’ epoca avevamo uno squadrone incredibile, parliamo della Fiorentina del 98’ con Batistuta, Rui Costa, Edmundo, Toldo ecc. insomma, tanta roba. Continuo ovviamente a sostenerla, anche se a dirla tutta, gli ultimi anni non sono stati proprio il massimo, manca qualcosa e quel qualcosa va assolutamente trovato in fretta! Credo che noi tifosi ci meritiamo qualcosina di più..poi questo è il mio punto di vista".

Infine, rivolgiti ai tuoi fan perché ti sostengano in questo momento clou.

"Ciurma! Ansiosi e Non! è arrivato il momento di fare casino! Sono due anni e mezzo che aspettiamo questo momento, e quel momento, è finalmente è arrivato. Manca ancora uno step a Sanremo, ma comunque vada, ho bisogno di tutto il supporto possibile e immaginabile, ho bisogno di sentirvi presenti. Vi ricordi che solo voi potete effettivamente decidere e determinare il successo e il seguito di un artista. Ringrazio veramente di cuore tutte le persone che mi scrivono ogni giorno, sostenendomi e dandomi tanta carica. Questo è essenziale e molto prezioso per me. Non vi deluderò, è una promessa! Avanti tutta!"