
L'Orchestra della Toscana con Daniele Rustioni e Beatrice Rana (foto Marco Borrelli)
Firenze, 26 dicembre 2018 - Generalmente i concerti natalizi attingono a un repertorio sacro, corale, non necessariamente impegnativo dal punto di vista dell'ascolto. Il tradizionale appuntamento dell'Orchestra della Toscana al Verdi (ultima tappa di un tour in regione e a Imola) ha invece presentato un programma da stagione sinfonica regolare.
Musiche che inoltre richiedono una grande qualità di esecuzione come il Concerto di Schumann per pianoforte e orchestra e la Seconda Sinfonia di Rachmaninov. Il consenso, oltre che l'afflusso di pubblico che ha riempito il teatro, non è stato originato tanto dal clima natalizio quanto dal reale entusiasmo per un'intrerpetazione di alto livello.
Partiamo proprio dalla fine, dal brano di Rachmaninov che ha reso necessario l'ampliamento dell'organico Ort, incluso il coinvolgimento dei giovani del progetto di alta formazione Yo-Yo. E' stata la bacchetta del direttore principale Daniele Rustioni a tenere salda la sonorità della compagine e delle tante idee musicali inserite dal compositore russo, imprimendo ritmo e evidenziando la cantabilità dei dei temi.
La prima parte, dopo l'ouverture mozartiana delle Nozze di Figaro, ha invece visto protagonista Beatrice Rana con il concerto di Schumann. Una composizione nota ai discofili ma eseguita con parsimonia nelle sale da concerto proprio per la difficoltà di individuare un solista adatto. La pianista 25enne ha dimostrrato di avere una grande confidenza con la composizione, entrando nel linguaggio dell'autore che già annunciava soluzioni armoniche perfezionate nelle pagine brahmsiane, arrivate più tardi.
Tenica invidiabile e capacità di concentrazione sul suono sono le caratteristiche principali della solista che ha già conquistato fama internazionale con le sue doti, confermate anche da due fuori programma. Senza dubbio tutto ciò ha contribuito al clima di festa, ma senza mai perdere di vista la grande musica.