Ceccherini e le dichiarazioni-choc a poche ore dagli Oscar. “Vinceranno gli ebrei”. Poi le scuse

L’attore fiorentino ha co-firmato la sceneggiatura del film “Io capitano” di Garrone, in corsa per la statuetta

Massimo Ceccherini, attore, regista e sceneggiatore nato a Firenze il 23 maggio 1965

Massimo Ceccherini, attore, regista e sceneggiatore nato a Firenze il 23 maggio 1965

Roma, 10 marzo 2024 – Per settimane si è ripetuta la celebrazione (un po’ retorica) sulla “rivincita” artistica di Massimo Ceccherini, che alla faccia dei critici ha apposto la firma sulla sceneggiatura di “Io capitano”, il film candidato agli Oscar tra le pellicole straniere. Sceneggiatura firmata insieme al regista Matteo Garrone (coppia vincente già con Pinocchio), Massimo Gaudioso e Andrea Tagliaferri. Poi, a poche ore dalla cerimonia di Los Angeles, lo scivolone che ha portato l’attore e regista fiorentino nella bufera.

"Sappiate che il film della cinquina è più bello solo che non vincerà perché, forse, vinceranno gli ebrei. Quelli vincono sempre". Così Ceccherini, ospite in Rai di 'Da noi...a ruota libera' condotto da Francesca Fialdini, ha gelato lo studio con una battuta fulminea cogliendo di sorpresa e la conduttrice e il pubblico. Nello studio è sceso l'imbarazzo, anche se la Fialdini ha provato a cambiare il focus della conversazione. "Sono molto fiero di aver lavorato con Garrone che ha fatto un film favoloso", ha poi aggiunto Ceccherini parlando della collaborazione col regista. Uscita terribilmente infelice, quella di Ceccherini, anche perché rivolta a un film, “La zona d’interesse” di Jonathan Glazer, che è considerato dai più un capolavoro e che sta riscuotendo un grande consenso di critica e pubblico e per questo è dato per ultrafavorito nella categoria “miglior film internazionale” dove concorre anche “Io capitano”. 

Ovviamente non sono tardate le polemiche. "Le affermazioni di Ceccherini sono inaudite. Non è possibile che parole irripetibili come quelle dette da Ceccherini contro il popolo ebraico vengano dette impunemente per lo più alla Rai, al servizio di informazione pubblica. È una vergogna”. Così Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. “Così come è una vergogna che questo inqualificabile personaggio - aggiunge in una nota -, peraltro già consono a bestemmiare in diretta Tv, rappresenti l'Italia agli Oscar”. 

“È gravissimo e inaccettabile - hanno detto Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, e Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano - che Massimo Ceccherini abbia rilanciato a uno dei più tristi e abusati stereotipi antisemiti, sostenendo che il suo film merita di vincere ma non vincerà in quanto ‘vinceranno gli ebrei, perché quelli vincono sempre’. Affermazioni razziste come queste - aggiungono - non possono cadere nel silenzio, perché silenzio e indifferenza sono l'anticamera della violenza antisemita, inammissibili soprattutto sulla Rai”.

Per Di Segni, Fadlun e Meghnagi, si tratta della "solita allusione alle lobby ebraiche, concettualmente non diversa dalla propaganda che in qualsiasi stagione storica e a qualsiasi latitudine ha preceduto persecuzioni e violenze nei confronti delle nostre comunità. Ci auguriamo che la conduttrice, Francesca Fialdini, non abbia ‘colto’ le parole pronunciate da Ceccherini solo perché stava formulando una seconda domanda. Se invece le avesse sentite e avesse deciso di non intervenire, sarebbe doppiamente grave”.

Poi l’attore si è scusato per quella frase: “"La colpa è mia che sono un 'imbianchino'. Mi sono spiegato male, io intendevo il film degli ebrei, l'argomento, non è la prima volta che un film con quel tema vince. Posso chiedere scusa se qualcuno ha capito male". "Io intendevo parlare di film – prosegue – stavo giocando, stavo parlando di scommesse per scherzare e di film con quell'argomento. Ma ammetto che forse se non dicevo niente era meglio. Chi mi ha sgridato più di tutti è mia moglie". E sulla sconfitta della pellicola su cui puntava l'Italia, aggiunge: "Un po' di delusione c'è, è naturale – dice Ceccherini- 'Io Capitano' rimane un film bellissimo, resta per me un sogno aver lavorato con un grandissimo regista come Garrone".