GIANLUCA BARNI
Cultura e spettacoli

Jonathan Guerrero, dal Talent Busters pistoiese al film di Aldo Baglio

L'artista filippino, secondo al concorso ideato da Elisabetta Branchetti, arriverà nelle sale il 21 marzo con "Scappo a casa", con Aldo di Aldo Giovanni e Giacomo

Jonathan Guerrero, lanciato dalla talent scout pistoiese Elisabetta Branchetti

Pistoia, 22 febbraio 2019 - Quel che si dice essere una bella ascesa. Da “Talent Busters” a “Scappo a casa”, dal palco di Santomato e la talent scout Elisabetta Branchetti al film di Aldo Baglio, del trio Aldo Giovanni e Giacomo, e Angela Finocchiaro, per la regia di Enrico Lando, nelle sale italiane dal prossimo 21 marzo. In 8 anni ne ha fatta di strada Jonathan Guerrero, secondo in quell’edizione del Talent alle spalle della bella (e altrettanto brava) Francesca Pieraccini.

Ventotto anni, filippino, vive a Firenze dal 2001: diplomato alla BSMT (The Bernstein School of musical) di Bologna, negli ultimi anni ha lavorato prima con Lorella Cuccarini nel musical “La regina di ghiaccio” e poi al Teatro alla Scala come mimo nel “Fidelio”, per la regia di Deborah Warner. Questo è il suo debutto sul grande schermo. Per gli amanti di serie web, è il coprotagonista della serie “Kelly & Kloe on board” prodotta da MSC Crociere.

“Nel cast ci sono tanti attori bravissimi – racconta –. È una commedia spassosa sul dilemma dell’essere/apparire nella società contemporanea. Aldo interpreta un meccanico che vuole apparire in modo diverso da quello che è, sin quando il destino lo mette alla prova. Nel film interpreto diversi personaggi: faccio parte di una serie di incontri surreali di Aldo. Lavorare con lui è stato un grande privilegio: mi ha insegnato molto. È un artista umile e visionario, un autore prima che interprete che sa dare spazio a tutti quelli che lavorano al suo fianco. Arte di pochi in questo mestiere”.

Dei tempi del Talent, rammenta. “Fu una bellissima esperienza. I talent in generale, e per me quel talent, sono un’occasione per misurarsi con sé stessi, la propria arte e il pubblico. Indipendentemente dal risultato ti formano. A ‘Talent Busters’ mi sono divertito ed emozionato. Sono grato a Elisabetta Branchetti di aver creduto in me e sempre sostenuto. È una vera talent scout: sa riconoscere i giovani in gamba”. “Jonathan è un talento innato: già dalle prime esibizioni, i brani che interpretava arrivavano, emozionavano. È un giovane con i piedi per terra, di una umiltà disarmante, che sa che gli esami non finiscono mai. Che continui così e i suoi sogni possano avverarsi”, chiosa Branchetti.