Johnny Depp: anatomia di un divo

Il libro della giovane autrice toscana Linda Cetrullo racconta l'evoluzione del divismo cinematografico attraverso uno dei suoi miti più recenti e controversi

Johnny Depp (foto Ansa)

Johnny Depp (foto Ansa)

Firenze, 28 novembre 2022 - Nome all'anagrafe: John Christopher Depp II. Professione: attore. Segni particolari: "occhi lupeschi, sorriso incantatore, carisma formidabile" (Polanski dixit). E' lui il protagonista del libro esordio della giovane scrittrice toscana Linda Cetrullo, "Johnny Depp. Rockstar di Hollywood e divo contemporaneo" ( AG Book Publishing, 2022), presentato oggi nell'ambito delle attività della Mediateca Regionale Toscana: un'indagine ricca e dettagliata che prende in esame il fenomeno del divismo cinematografico attraverso la figura più ribelle e controversa della leggendaria Generazione X, la nidiata di talenti - da Leonardo Di Caprio a Brad Pitt, da Ethan Hawke a Ewan McGregor, da Winona Ryder a Juliette Lewis - salita alla ribalta a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. 

Qual è stata la genesi del volume? 

"Il libro si basa sulla mia tesi di laurea in Scienze dello Spettacolo 'Johnny Depp rockstar di Hollywood. Indagine su un divo contemporaneo', ma anche sui  miei ricordi d'infanzia legati al personaggio di Jack Sparrow nei Pirati dei Caraibi. Il lavoro tesistico è stato ampliato e aggiornato con articoli, foto e i gossip più recenti, poi attraverso un contatto sono riuscita a conoscere gli editori Angela Cristofaro e Stefano Sassu, che hanno subito manifestato il loro interesse, nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia". 

Nella prima parte, scrivi che Depp è la sintesi delle moderne figure del divo rockstar e del divo brand. Cosa significa?

"Depp è una figura poliedrica e versatile: ha cominciato con le serie televisive, sfondato come attore di cinema, e proseguito nella musica con gli Hollywood Vampires. E' un divo rockstar che ha saputo trasformarsi in un brand ampliando la propria base commerciale attraverso la relazione con Vanessa Paradis e la pubblicità di Dior Sauvage, che non a caso l'ha riconfermato nonostante i recenti scandali". 

Nel libro, analizzi anche i suoi personaggi principali e il sodalizio artistico con Tim Burton. Qual è il rapporto tra un divo e il suo regista?

"Agli esordi del cinema, gli attori non venivano neanche citati, poi dal secondo dopoguerra con il Neorealismo e la Nouvelle Vague il rapporto tra regista e attore è diventato simbiotico, come la coppia Fellini/Mastroianni e Scorsese/De Niro, ad esempio. Credo ci sia un transfert psicologico tra di loro, e Burton abbia trovato nella biografia e nell'espressività di Depp il riflesso della propria infanzia da diverso ed emarginato". 

Com'è cambiata oggi la relazione tra divo, media e pubblico?

"Io appartengo all'ultima generazione che ammirava i propri idoli attraverso giornali e riviste cartacee. Oggi siamo passati dal tangibile al virtuale, dal verticale all'orizzontale, perché il pubblico ha molto più potere rispetto al passato, non è solo un semplice consumatore, ma è in grado attraverso i social di produrre contenuti e immagini, fan work e fan art. In questo senso, la fortuna di Depp è stata quella di non essere mai stato abbandonato dal suo pubblico, nonostante le resistenze di alcuni registi e Major importanti come la Disney nei suoi confronti".