
Lo spettacolo Angel
Firenze, 11 luglio 2018 - Continua a stupire il Florence Dance Festival, che fino al 2 agosto presenta eventi sensazionali nel chiostro grande di Santa Maria Novella. Domani sera su il sipario sul Balletto di Torino. Da oltre quarant’anni attiva sulla scena nazionale la compagnia Balletto Teatro di Torino ha recentemente cambiato guida – con un passaggio di consegne tra la fondatrice Loredana Furno e Viola Scaglione.
In realtà il passaggio segna non un cambiamento radicale quanto l’evoluzione della filosofia della compagnia, da sempre concentrata nel proporre un discorso coreografico innovativo, con ballerini di livello indiscusso. Lo sguardo, fin qui concentrato su alcuni nomi nazionali della coreografia d’autore, si rivolge ora all’estero. È nato così un proficuo sodalizio con il coreografo israeliano di stanza in Olanda Itzik Galili, affermato autore per grandi compagnie, dal Nederland Dans Theater alla Rambert Dance Company, pluripremiato e apprezzato dalla critica internazionale. Domani sera, da non perdere Company Blu, che presenta Angel, ovvero un’indagine sui generis tra i sonetti di William Shakespeare. Formazione storica legata alla prima generazione di autori della Nuova Danza Italiana, punta di eccellenza per quanto riguarda la divulgazione del pensiero coreografico post modern il cui focus è sull’improvvisazione, espresso attraverso workshop, perfomances, happenings e veri e propri spettacoli Company Blu è davvero una pioniera nella diffusione della New Dance in Italia.
Alessandro Certini e Charlotte Zerbey da trent’anni compagni di scena e di vita hanno consolidato ben presto la filosofia della loro visione artistica in questo concetto essenziale e allo stesso tempo esplicito: l’aleatorio, la messa in discussione, in una parola l’impensato. Un processo compositivo, il loro, che nasce quindi da dialoghi che si trasformano in andamenti corporei sempre pronti a spiazzare, a ‘sorprendere’, a rompere lo schema prefissato sfondando nell’improvvisazione e facendo partire il corpo e la mente verso altre dimensioni. Molteplici i punti di partenza per i loro lavori: la dialettica creativa con la musica; lo scambio con altri dance makers, ma anche fatti privati resi simbolici o elementi di poesia.