
Alba G. Avarello con il suo ultimo libro
Firenze, 13 giugno 2022- “Francesco Burlamacchi. L'avversione ad ogni forma di tirannia”, questo il titolo del nuovo libro di Alba G. Avarello (Pontecorboli editore), che sarà presentato venerdì 17 giugno alle 17 nell'Auditorium dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Personaggio di indubbio interesse storico, Francesco Burlamacchi appartenne alla ricca borghesia mercantile lucchese, e nel 1533 fu eletto gonfaloniere della Repubblica di Lucca. Occupando la massima carica dello Stato, ordì un piano per spezzare l'egemonia dei Medici sulla Toscana: le truppe lucchesi avrebbero attaccato il Ducato mentre una concomitanza di ribellioni antimedicee sarebbero scoppiate a Firenze, a Pisa e in varie città della Romagna -mentre Burlamacchi contava anche sull'adesione della Repubblica di Siena per rafforzare ulteriormente la guerra contro lo Stato mediceo. Il progetto fu svelato da un traditore al duca Cosimo I, che provocò lo scoppio di un gravissimo incidente tra lo Stato toscano e la Repubblica di Lucca. Di questo e di molto altro ancora si parlerà all'evento del 17 giugno, al quale parteciperanno Carmelo Consoli, presidente dell'Associazione Camerata dei Poeti di Firenze che organizza l'evento, il critico letterario Ilaria Minghetti in veste di presentatrice e Andrea Pericoli che curerà le letture. La presentazione sarà accompagnata dalla mostra di pittura dedicata ai quadri di Carolina Rocchi Burlamacchi e curata dal critico d'arte Silvia Ranzi. Seguirà l'esibizione musicale dell'organista Don Stefano Ulivi. “Un libro che si potrebbe quasi definire una biografia di Francesco Burlamacchi -commenta l'autrice-, visto che alla base della narrazione ci sono documenti storici, note, un glossario e un'appendice che illustra i vari rami di una famiglia che, distribuita in tutto il mondo, ha ovunque saputo farsi onore. A differenza di una semplice biografia però, l'interpretazione dei singoli personaggi e del tempo non è né pedissequa né storiografica. Di qui la componente romanzesca. I personaggi storici, nel presentarsi, si portano addosso quel bagaglio che non viene evidenziato nei saggi, ossia la loro storia segreta, i movimenti delle loro emozioni, i retro pensieri, quel mondo in cui tutti ci riconosciamo. Assecondando la mia natura -conclude Avarello- ho cercato in queste pagine di pareggiare la verità storica e quella non meno reale della verità poetica. In tutto questo, l'aspetto paesaggistico fa da specchio, accompagna e si interfaccia con gli stati d'animo umani”. Burlamacchi fu proclamato primo martire dell'Unità d'Italia da Padri della Patria come Cattaneo, Gioberti, Ricasoli, Capponi, D' Azeglio e altri. Sulla facciata del basamento su cui si innalza la sua statua, sono state incise le seguenti parole: "Francesco Burlamacchi, patrizio e mercante lucchese che il generoso pensiero di vendicare in libero stato, ordinare a reggimento comune Toscana, Umbria, Romagna, Principiò a costruire la Nazione, glorificò col martirio il 14 febbraio 1548. La Toscana libera decreta il 23 settembre 1859 Primo dell'Italiano Risorgimento" Caterina Ceccuti