
L'incontro dei vescovi toscana con il custode di Terra Santa a Gerusalemme
Firenze, 9 giugno 2025 - "Israele superi la paura dei palestinesi... i palestinesi superino la rabbia covata da anni”. Non ci gira intorno padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, nell'incontrare a Gerusalemme i vescovi della Toscana, in pellegrinaggio dal lunedì 9 giugno alle latitudini care alla fede e ferite pesantemente dalla violenza. Ci sono anche sacerdoti e laici nel gruppo guidato dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana (Cet), arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano, insieme a fra’ Matteo Brena, Commissario di Terra Santa dei Frati Minori della Toscana, e i vescovi Gherardo Gambelli (Firenze), Stefano Manetti (Fiesole), Andrea Migliavacca (Arezzo), Paolo Giulietti (Lucca), Giovanni Nerbini (Prato), Giovanni Paccosi (San Miniato), Saverio Cannistrà (Pisa), Bernardino Giordano (Grosseto e Pitigliano), Mario Vaccari (Massa Caccarara), Simone Giusti (Livorno), Roberto Filippini (emerito di Pescia).
La Chiesa toscana non si tira fuori dalla Storia. Già questo è un messaggio forte e al tempo stesso un segno di vicinanza ai cristiani che vivono in Israele, Palestina, Libano e Siria: “Purtroppo - ha detto Patton - sono pochi quelli che, in questo momento, riescono a venire, per paura o a causa dei costi crescenti dei voli aerei. Ma la vostra visita è un segno importante per i cristiani di Terra Santa, che rappresentano ormai solo il 2% della popolazione, affinché non si sentano dimenticati”. Tornano in mente le parole di Isaia: "Non mi darò pace per Gerusalemme" in un contesto, il Medio Oriente, che che negli ultimi anni non ha mai conosciuto pace: prima "la guerra in Siria, poi la crisi economica del Libano, infine il conflitto tra Gaza e Israele. Una spirale che ha coinvolto anche paesi vicini come Libano, Siria, Yemen e Iran".
La radiografia fatta da Patton aiuta a capire i dati un vera e propria emorragia dei discepoli di Gesù: in Iraq erano un milione e mezzo, ora sono circa 200 mila; in Siria da 2 milioni e 200 mila sono scesi a 400 mila; in Libano, dove un tempo rappresentavano il 60% della popolazione, oggi sono solo il 20%. E molte famiglie "se ne sono andate anche da Betlemme, proprio in questo ultimo periodo”. Ma dei cristiani c'è bisogno. La Terra Santa non può farne a meno, ma per invertire questa tendenza, è necessario superare le divisioni che alimentano il conflitto. A sostegno delle spese che la custodia deve sostenere per aiutare la popolazione, il cardinale Lojudice ha annunciato che i vescovi della Toscana doneranno un contributo di 45 mila euro alla Terra Santa: “La nostra presenza vuole essere un segno di vicinanza verso tutti coloro che hanno sofferto e soffrono gli effetti della guerra, senza distinzione di nazionalità o di religione. In un conflitto non ci sono solo vittime o carnefici. Tutti perdono qualcosa. Credo sia nostro dovere portare un messaggio di speranza, di pace e un sostegno concreto a tutte le vittime innocenti della guerra”, ha dichiarato il cardinale.