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Sciopero per Gaza, Beyfin chiude i distributori: “Quello che accade è aberrante”

Storica decisione dell’azienda toscana, che ha chiuso tutti gli impianti di carburante. “Ci scusiamo con i clienti ma sentiamo forte la responsabilità di testimoniare il dissenso con un'azione visibile”

Sciopero per Gaza, Beyfin chiude i distributori: “Quello che accade è aberrante”

Firenze, 22 settembre 2025 – Uno sciopero particolare, quello odierno per Gaza, che ha riscosso adesioni trasversali e anche nel settore privato, quello che tradizionalmente è più refrattario a “chiudere le porte” nei giorni di protesta. Eppure non solo ci sono diversi negozi – anche in centro a Firenze – che hanno deciso di tenere chiuso per solidarietà, ma addirittura c’è una importante azienda del settore carburanti che ha adottato una decisione simile, ma su vasta scala.

Si tratta del gruppo Beyfin Spa, la società toscana che possiede numerosi impianti di benzina, che ha disposto per oggi la chiusura dei suoi impianti multicarburante in concomitanza con lo sciopero generale di 24 ore.

TERETRE
Il ritrovo dei manifestanti a Calenzano (Fotocronache Germogli)

La decisione, spiega una nota del gruppo, è stata presa "dai vertici aziendali per testimoniare vicinanza nei confronti del popolo palestinese e mobilitarsi contro l'escalation di violenza dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza”.

La chiusura totale degli impianti a gestione diretta si protrarrà fino alle 19 dopo essere iniziata alle 7: interessa sia l'erogazione dei carburanti 'servito’ affidata agli addetti di piazzale, sia quella in modalità self service. L'azienda spiega di essere “conosciuta non solo per i servizi energetici di alta qualità in tutta Italia ma anche per la capacità di ascolto di territori e comunità; una propensione questa, diventata strutturale dal febbraio 2022 con la trasformazione del Gruppo Beyfin in Società Beyfin. L'azienda si scusa con i clienti che si rivolgono quotidianamente alle stazioni di servizio ma 'fare comunità' non ha confini geografici. Non da ora la situazione della popolazione palestinese è intollerabile. Beyfin non ha mai preso una decisione di questo genere nella sua storia, ma di fronte alle aberrazioni della guerra in Medio Oriente, sente forte la responsabilità di testimoniare il dissenso con un'azione visibile”.