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Sanità: via alle Cot. Le centrali operative per chi esce dall’ospedale: cosa sono e come funzionano

Trentacinque sono già state attivate: devono funzionare da raccordo per i pazienti nei passaggi dalle varie strutture al rientro a domicilio

Novità per la sanità toscana

Firenze, 12 luglio 2024 – Sono già ultimate e funzionanti 35 delle 37 centrali operative territoriali (le cosiddette Cot) che la Toscana aveva deciso di organizzare sul proprio territorio utilizzando i fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Obiettivo dunque centrato. Il presidente della Toscana Eugenio Giani torna sull’argomento, dopo la presa d’atto della giunta, la scorsa settimana e l’approvazione della documentazione trasmessa dalle Asl.

Sanità: via alle Cot. Le centrali operative per chi esce dall’ospedale: cosa sono e come funzionano

«Le Cot sono uno dei tre pilastri della messa a terra della nuova assistenza territoriale sanitaria" commenta Giani. La loro funzione sarà quella di ‘traghettare’ i cittadini che escono dall’ospedale ma continuano ad avere bisogno di assistenza sul territorio in strutture intermedie o a domicilio e di guidare e indirizzare altri pazienti che nel territorio devono trovare i loro percorsi di assistenza, coordinandosi con specialisti e medici di famiglia. "Una rivoluzione nel segno della prossimità e una funzione strategica – ricorda il presidente – per una sanità che vuole essere, oltre che di alta qualità, sempre più diffusa e vicina a chi ha bisogno, anche grazie alle nuove tecnologie e la telemedicina. Continuità, accessibilità e integrazione sono le tre parole chiave, con cui affrontiamo questa sfida e rispondiamo anche a situazioni complesse e di emergenza. Le Cot ci aiuteranno a prendere per mano i cittadini che si rivolgono al servizio sanitario pubblico".

L’obiettivo , sottoscritto con un accordo con il Ministero a maggio 2022, era di attivare trentacinque Cot entro giugno 2024 e l’obiettivo è stato raggiunto. Altre due centrali saranno operative entro la fine di settembre. Sulle Cot in Toscana sono stati investiti 12 milioni e 800mila euro. "Le Cot – spiega l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – rappresentano un tassello fondamentale della nuova organizzazione territoriale e insieme alle Asl abbiamo portato avanti con determinazione gli impegni presi nell’utilizzo dei fondi Pnrr per rispettare i tempi e centrare gli obiettivi che ci erano stati assegnati. Quello raggiunto è un grande traguardo condiviso".

Ogni Cot si occuperà nel concreto di intervenire coordinando tutti gli attori del sistema, sia personale di distretto sia ospedaliero, nonché di gestire i rapporti con la rete di emergenza/urgenza, per far fronte a tutte le esigenze dell’assistito. Fondamentale sarà il numero degli operatori, secondo gli standard di personale definiti dal decreto ministeriale 77 del 2022: ci dovrà essere un coordinatore infermieristico; 3-5 infermieri; 1-2 unità di personale di supporto che gestiranno il percorso riferito al paziente, avendo a disposizione la possibilità anche di monitorarne i dati di salute, anche attraverso strumenti di telemedicina, tracciando e monitorando gli ingressi e le dimissioni da un luogo di assistenziale all’altro.

Le centrali , dunque, assolvono al ruolo di raccordo tra i vari servizi attraverso le specifiche funzioni distinte, che riguardano il coordinamento della presa in carico della persona tra i servizi e i professionisti sanitari, coinvolti nei diversi luoghi assistenziali (domiciliare, ospedaliera, residenziale), oltre che il coordinamento degli interventi da erogare, provvedendo anche all’attivazione dei soggetti e delle risorse della rete assistenziale.