Scuola e altre fedi religiose: "Rispettare le loro festività". E’ il calendario delle polemiche

La lettera della Regione ai presidi dell’assessora Nardini è contestata da Ceccardi. E c’è il giallo ‘fuga di notizie’: "Diffusa dall’europarlamentare prima che l’avessero i dirigenti"

Da sinistra, Alessandra Nardini e Susanna Ceccardi

Da sinistra, Alessandra Nardini e Susanna Ceccardi

Firenze, 18 aprile 2024 – “Nell’ambito della loro autonomia, i singoli istituti scolastici possono, come di consueto, prevedere ulteriori e facoltative giornate di sospensione delle attività didattiche, ad esempio in occasione di festività di altre religioni non già ricomprese nei giorni di chiusura obbligatoria delle scuole che possano determinare un prevedibile alto tasso di assenze di studentesse e studenti".

È polemica sulla frase inserita dall’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini (Pd) nella lettera ai dirigenti delle scuole e all’Ufficio scolastico regionale. Un dibattito che si colloca nella scia del caso di Pioltello, dove una scuola si è fermata per il Ramadan, portando il ministro Valditara ad annunciare il divieto di chiusure per festività non riconosciute in Italia. Così se, su La Nazione di ieri, l’europarlamentare Susanna Ceccardi ha accusato il Pd di piegarsi "all’islamizzazione del Paese", Nardini ha giudicato "gravissimo" il fatto che la lettera sia "arrivata nelle mani di Ceccardi prima che alle scuole".

Dello stesso tenore l’intervento di Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd. "Vorremmo sapere come mai una lettera ancora riservata – ha commentato - è arrivata a Ceccardi prima che alle scuole. Si tratta di un fatto grave su cui chiederemo al Ministero spiegazioni. La lettera è stata usata strumentalmente per alimentare la solita polemica elettorale su una delirante islamizzazione delle scuole che non esiste".

"É molto grave che una lettera finisca nelle mani di esponenti politici anziché ai diretti interessati – ha proseguito Simona Querci, responsabile scuola del Pd toscano -. C’è poi l’aspetto politico, che ci oppone da sempre ai partiti di Ceccardi e Veneri: il sacrosanto principio di accoglienza e intercultura nell’istruzione".

Ad esprimere solidarietà a Nardini anche la Flc Cgil Toscana. "Il documento – hanno scritto - ristabiliva il diritto delle istituzioni all’autonomia della scelta di alcuni giorni di chiusura e rispondeva alle dichiarazioni del ministro contro l’autonomia scolastica, la libertà di culto e l’inclusione. In altre parole, contro la funzione democratica della scuola. Era stato inviato per conoscenza all’Ufficio scolastico regionale, che doveva provvedere all’invio alle istituzioni scolastiche. Invece è arrivato misteriosamente alla Lega".

Critiche bipartisan infine da Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario alla scuola ed esponente di Italia Viva. "Oggi l’autonomia scolastica consente di autogestire fino a tre giorni di chiusura – ha commentato -. Per questo la norma annunciata dal ministro rischia di essere superflua e controproducente perché limita queste decisioni. Fanno invece sorridere le parole di chi oggi difende la chiusura di una scuola per una festività religiosa ma sta in silenzio o peggio, si scaglia, contro chi cerca di festeggiare il Natale e la Pasqua. Si stracciano le vesti perché non si consente di festeggiare la fine del Ramadan quando in questi anni si è assistito all’invenzione di mille festività (l’inverno, la neve, la pace, la primavera) e non hanno alzato un dito".