Scuola e Ramadan, la polemica non si placa. Toccafondi: “Serve buonsenso”

La lettera dell’assessora regionale Nardini ha suscitato reazioni della Lega e di Fratelli d’Italia. Manzi (Pd): “Solo strumentalizzazione elettorale”

Scuola, aule vuote per le festività (Foto di repertorio)

Scuola, aule vuote per le festività (Foto di repertorio)

Firenze, 17 aprile 2024 – Non si placa la polemica riguardo la lettera dell’assessora regionale all’istruzione, Alessandra Nardini, inviata all’Ufficio scolastico regionale affinché nel prossimo anno scolastico i giorni di chiusura programmati potessero tenere conto delle feste religiose che non riguardino solo il culto cattolico. Sulla questione, ieri, è intervenuto il consigliere regionale di FdI Gabriele Veneri: “All'interno della lettera sono state inserite anche indicazioni sulla possibilità per i singoli dirigenti scolastici di prevedere ulteriori giornate di chiusura della scuola in occasione di festività di altre religioni. Frasi dal contenuto provocatorio e ideologico evidentemente ispirate da quanto apparso recentemente sulle cronache nazionali riguardo alla chiusura di un istituto scolastico in Lombardia per il Ramadan”. 

Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega: “Deriva anti-italiana”

Nardini: “Ceccardi dimentica l’autonomia scolastica

Toccafondi (Italia Viva): “Serve buonsenso”

Torna sulla questione Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario Scuola ed esponente Italia Viva: “Mentre la Lega si inventa norme che rischiano di limitare l’autonomia scolastica e la possibilità per dirigenti e docenti di aiutare i ragazzi, a sinistra scrivono lettere ai Presidi della Toscana e si ricordano di farlo solo adesso. Non sarebbe male smetterla di parlare di scuola, o meglio di percorsi educativi, solo in campagna elettorale e solo per creare polemica. La norma annunciata dal Ministro Valditara e alimentata politicamente dalla Lega, in merito all’impossibilità per le scuole di decidere sui giorni di chiusura, rischia di non essere efficace, di avere vita breve e soprattutto rischia di minare l’autonomia scolastica che invece andrebbe aumentata perché rappresenta uno strumento utile per rispondere ai bisogni dei singoli studenti. Insomma cosa serve alla singola scuola, alla singola classe, e perfino al singolo ragazzo, lo sanno i docenti e il preside, non un ministro o un funzionario. Oggi l’autonomia scolastica consente anche di autogestire fino a tre giorni di chiusura di ogni scuola – continua Toccafondi –  Gli organi collegiali scolastici hanno l’autonomia di decidere anche per motivi organizzativi e didattici. La norma annunciata dal ministro rischia per questo di essere superflua e anzi controproducente perché limita queste decisioni e complessivamente limita tanti altri aspetti dell’autonomia scolastica. Fanno invece sorridere le parole di chi oggi difende la chiusura di una scuola per una festività religiosa ma o sta in assordante silenzio o peggio, si scaglia, contro chi cerca di festeggiare anche nelle scuole il vero senso del Natale e della Pasqua. Oggi si stracciano le vesti perché non si consente di festeggiare la fine del Ramadan quando in questi anni si è assistito all’invenzione di mille festività (l’inverno, la neve, la pace, la primavera) e gli stessi non hanno alzato un dito o scritto lettere. La laicità non sopprime l'identità religiosa ma la promuove. Serve buonsenso, ragionevolezza e fiducia nei nostri docenti. A fare male ai ragazzi sono il nichilismo, la negazione della possibilità di dialogo e l’assenza di adulti veri che abbiano qualche certezza”.

Manzi (Pd): “Lettera strumentalizzata per alimentare polemiche”

Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd, in una nota, interviene: "Vorremmo sapere come mai una lettera ancora riservata firmata dall'Assessora regionale all'Istruzione, Alessandra Nardini, indirizzata ai dirigenti scolastici della Toscana , è arrivata nelle mani dell'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi prima che alle scuole. Si tratta di un fatto grave su cui chiederemo al Ministero spiegazioni. La lettera è stata ovviamente usata strumentalmente per alimentare la solita polemica elettorale su una delirante islamizzazione delle scuole che non esiste. Ricordo che la competenza sul calendario scolastico è delle Regioni, non del ministero. Ci si preoccupi di tutelare la serenità delle comunità scolastiche invece di utilizzarle per la caccia al voto. Non si fa la campagna elettorale sulla pelle degli studenti e del personale della scuola", conclude.