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Primo giorno di scuola: il progetto accoglienza della scuola media Cesalpino

Il progetto accoglienza della scuola media Cesalpino coordinato dalla prof.ssa Elisa Fioriti prevede momenti di gioco

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Arezzo, 12 settembre 2025 – Ogni passaggio di autonomia dei figli lascia i genitori con il fiato sospeso.

Ce la farà?

Non lo ha mai fatto prima d’ora.

Il primo giorno al nido, alla materna, alle elementari e adesso alle medie.

Vivere l’intensità di un cambiamento importante ci riporta indietro al nostro primo giorno e ci sentiamo pervasi da emozioni forti.

Il primo giorno di scuola media è sicuramente un momento atteso per genitori, figli e per gli insegnanti.

Nei genitori c’è la fiducia nella scuola e nelle capacità del figlio, la speranza che tutto possa andare bene e la tenerezza verso un figlio che cresce così velocemente.

Per i ragazzi c’è la gioia di ritrovare alcuni amici, la curiosità di cosa li aspetta dietro a quella porta della nuova aula, dai compagni agli insegnanti e la speranza di poter fare bene.

Per gli insegnanti l’entusiasmo nel cominciare con il piede giusto, l’impegno per un nuovo anno tutto da scrivere e la speranza che le situazioni si possono affrontare tutte con serenità, anche quelle impegnative. In fondo la speranza è la vera protagonista.

Per tutta l’estate si è atteso questo momento, il primo giorno di scuola.

I ragazzi riprenderanno a svegliarsi presto la mattina.

Le vacanze sono davvero finite.

La scuola è SI un universo complesso, ma è anche semplicemente una realtà fisica, istituzionale, un luogo di apprendimenti e di formazione, uno spazio di confine tra famiglia e società.

La scuola è SI organizzata e contrassegnata da regole e ritmi, ma è anche e soprattutto una comunità basata sulle relazioni.

Ecco allora che l’accoglienza il primo giorno di scuola da parte di insegnanti e di studenti tutor diviene fondamentale perché in grado di valorizzare le individualità, le energie e le competenze dei nuovi arrivati.

La scuola deve essere un ambiente accogliente dove nascono relazioni rassicuranti e dove si organizzano attività comuni tra gli alunni più grandi, i tutor appunto e i nuovi arrivati.

Favorire lo star bene a scuola rende possibile la partecipazione più ampia a un progetto educativo condiviso. Lo sanno bene alla scuola media Cesalpino dove da sempre si ribadisce che la scuola dev'essere un luogo accogliente e che ciò si può realizzare soltanto grazie al contributo di tutte le sue componenti, compresi gli alunni.

“Tutti gli alunni debbono poter frequentare la nostra scuola con serenità e senza dover subire prepotenze – afferma la Dirigente Scolastica Sandra Guidelli - la scuola media Cesalpino insegna le regole del vivere e del convivere valorizzando le diverse radici culturali e promuovendo la condivisione di valori comuni come il rispetto, la cura di sé, degli altri e dell’ambiente”.

“Ecco allora che da sempre ci impegniamo a favorire l'inserimento degli alunni provenienti dalla scuola primaria – aggiunge Sandra Guidelli – invitandoli a sviluppare la fiducia negli altri, la conoscenza reciproca, l’ascolto, consapevoli dell’importanza del proprio contributo personale”.

Il progetto accoglienza della scuola media Cesalpino coordinato dalla prof.ssa Elisa Fioriti prevede momenti di gioco.

In una parete di una classe, dove saranno preparati filo e mollettine, verranno attaccati dei fogli di vari colori e delle immagini che rappresentano paesaggi, animali, fiori, colori, oggetti, ragazzi che fanno insieme delle cose.

“Lo scopo del gioco è quello di raccogliere le emozioni suscitate dal particolare momento che i nuovi alunni stanno vivendo e di metterli a loro agio – puntualizza la prof.ssa Fioriti – gli alunni tutors ricordano brevemente la propria esperienza di neoarrivati, evocando ansie e timori e il modo in cui sono riusciti a superarli. Poi forniscono qualche notizia della vita giornaliera alla scuola media Cesalpino e si soffermano, insieme all’insegnante presente, sulla scelta dei posti”.

Gli alunni tutors passeranno poi tra i banchi consegnando a ciascuno un elastico ed un biglietto sul quale i neoarrivati dovranno scrivere le loro speranze riguardo al percorso che stanno per intraprendere.

Ogni alunno inserirà il proprio biglietto in un barattolo illuminato che verrà chiuso e rimarrà in classe tutto l’anno.

I biglietti verranno letti alla fine dell’anno scolastico.

La più bella sfida per la scuola è davvero riuscire a insegnare la speranza.

La domanda è allora, ma si può insegnare e imparare a sperare?

“Il filosofo Ernst Bloch affermava di sì – conclude Sandra Guidelli - ed anzi, è proprio un compito di ciascuno di noi. Perciò gli studenti debbono trovare a scuola un contesto in cui la speranza c’è. Perché a scuola ci vanno tutti, per tante ore al giorno. Ci vanno in un’età in cui è più facile cambiare, in cui sono nuovi e pieni di energie. Escono dalla famiglia e cercano una nuova appartenenza”.

La scuola è luogo di educazione e anche se di sicuro la speranza non è materia di studio, è in qualche modo il respiro di ogni progetto educativo della scuola media Cesalpino.

“Useremo l'aula della 1G al piano terra, a fianco alla portineria, come luogo di ritrovo – interviene la prof.ssa Elisa Fioriti - le attività di accoglienza saranno svolte da alunni tutor entusiasti e consapevoli dell’importanza del loro ruolo. Buon primo giorno di scuola a tutti”.