
Un altro inizio di anno scolastico turbolento tra assunzioni e precariato
Più assunzioni, ma sempre tanto precariato. Come ogni nuovo anno scolastico che si rispetti, le polemiche non mancano. Se da una parte l’ufficio scolastico alza i calici evidenziando un incremento del 12% delle immissioni in ruolo, dall’altra i sindacati denunciano il perdurare del male della ‘supplentite’, e non solo.
In Toscana, gli studenti rientreranno in classe lunedì. "Le cattedre a tempo indeterminato – fa sapere Ernesto Pellecchia, direttore dell’Usr della Toscana – sono passate da 2.367 posti a 3.097, a fronte di un calo degli studenti di circa 8.085 unità".
Ancora, da via Mannelli sottolineano che sono stati stipulati altri 3.318 contratti a tempo determinato fino al prossimo 31 agosto.
Capitolo supplenze: Pellecchia evidenza il "basso grado di scopertura delle cattedre" (9% per i posti comuni e il 4% per il sostegno). Per gli Ata, ecco che sono arrivate 723 nomine in ruolo. Ben diverso lo scenario dipinto dai sindacati, con l’Flc-Cgil Toscana che parla di un "precariato pari al 30%" e annuncia mobilitazioni. "Sarebbero servite il doppio delle assunzioni", non ha dubbi il segretario regionale Pasquale Cuomo.
Sempre per la Cgil, "resta altissimo il dato relativo alle supplenze: 14.033, quasi l’88% del totale dello scorso anno". Non solo.
"Si conferma il boom delle cattedre di sostegno, con 9.195 i docenti precari già assegnati, pari al 97,5% del totale. Calo delle supplenze, invece, nelle classi di concorso curriculari: 4.838, circa il 25% in meno rispetto allo scorso anno", prosegue Cuomo, ricordando che la Toscana, "in virtù della legge di bilancio", ha anche "subìto un taglio di 375 cattedre", con Firenze particolarmente penalizzata, con una sforbiciata di 115 cattedre.
C’è poi il problema "dei ruoli rifiutati perchè assegnati in sedi troppo distanti da casa", con "le donne ancora una volta penalizzate sul lavoro", punta il dito Cuomo, secondo cui questa "precarizzazione indotta ci fa tornare indietro ai livelli del pre-1968". Sul tema interviene anche la Cisl scuola, che chiede di ridurre il numero dei precari, dare stabilità al personale Ata e garantire un dirigente per ogni istituto. "C’è un abuso di contratti a tempo determinato per coprire posti, di fatto, stabili e necessari". Il sindacato ricorda che "in Toscana, a fronte di oltre 20.000 studenti con certificazione di disabilità, il sistema di supporto è in gran parte affidato a personale precario".
La Cisl ribadisce infine la sua contrarietà alle ‘megascuole’, "spesso con più di mille alunni distribuiti su più plessi". Situazioni dunque "difficili da governare", in cui è facile perdere "il contatto con il territorio e le esigenze individuali".
Elettra Gullè