Viareggio, 16 febbraio 2023 – Silenziosi come la notte. Si muovevano senza farsi vedere da nessuno. Invisibili. Come fantasmi entravano nelle belle ville della Versilia e della Lucchesia affittate per lo più dai turisti stranieri. E le depredavano mentre tutti (adulti e bambini) dormivano. Due "gatti" dal piede felpato come nel film "Caccia al ladro" con Cary Grant e Grace Kelly. Nessuno sentiva rumori sospetti, nessuno si accorgeva di nulla. Se non al risveglio. Amarissimo come non mai. Quando si accorgevano che non c’erano più i Rolex d’oro o gli oggetti preziosi, le valigie di pelle o i vestiti di Prada, Gucci e di altre firme d’autore.
Tutti abiti femminili, perché di quelli maschili – a quanto pare – non sapevano che farsene. Alla fine hanno accumulato un tesoretto di un valore stimato di oltre 300 mila euro, frutto di una quindicina di colpi effettuati in altrettante ville della Versilia e della Lucchesia, letteralmente messe a soqquadro nella scorsa estate da due professionisti del crimine. Due malviventi che ieri, dopo un blitz all’alba, gli uomini della questura di Lucca, coadiuvati dagli agenti dei commissariati di Viareggio e Forte dei Marmi, hanno assicurato alla giustizia. Sono due albanesi di 34 e 44 anni. Al momento dell’arresto erano in casa insieme a mogli e figli con i quali conducevano una vita apparentemente normale. E insospettabile, forse anche agli stessi familiari. Ma non avevano fatto i conti con gli investigatori della Polizia che da mesi li stavano tenendo d’occhio. Da quando – indagando su questi misteriosi e continui colpi in villa – avevano individuato un’Audi Q3 Sportback che stranamente compariva sempre nelle vicinanze delle ville saccheggiate. In una circostanza fu addirittura la Polizia a informare i malcapitati turisti di essere stati derubati nella notte: il colpo era avvenuto nella dependance della villa lontano da occhi indiscreti. E’ così che ha preso il via l’operazione "Notte fonda" condotta dalla questura e coordinata dalla Procura di Lucca. I banditi agivano infatti sempre nel cuore della notte, protetti dalle tenebre, oltre che da guanti e passamontagna.
Dopo che avevano svolto il lavoro dentro le ville prendevano anche le chiavi dell’auto e se ne andavano con quella. Una volta la fuga avvenne addirittura con una Porsche 911. Poi nascondevano la refurtiva e gli attrezzi del mestiere in casolari isolati. E la recuperavano successivamente per affrontare – una volta ogni 15-20 giorni – dei viaggi in Albania dove piazzavano la merce. Viaggi sempre diversi: in macchina, in aereo, in nave. In una circostanza su imbeccata della Squadra Mobile, furono fermati dalla Stradale a pochi passi dal confine sloveno. Furono denunciati per ricettazione. E per loro fu il campanello d’allarme che qualcosa cominciava ad andare storto. E ieri nei loro confronti è scattato l’arresto.