
archeologico
ARezzo, 4 settembre 2025 – Musei aretini: carenza di personale e aperture ridotte
L'allarme della Fp Cgil toscana e aretina: manca tra il 25% e il 30% degli addetti
“Una grave situazione di carenza di personale che sta compromettendo l'apertura e la fruibilità dei musei statali ad Arezzo”. Questa la fotografia della situazione secondo la Fp Cgil toscana e aretina. Sottolineano Mirella Dato e Gabriella Petteruti: “a causa di alcuni recenti pensionamenti e di altre uscite dall'organico, il personale è in sofferenza, mettendo a rischio il funzionamento di servizi essenziali per una città che fa del turismo e della cultura un pilastro della propria economia”.
La crisi è già in atto. Dal 1 settembre il Museo Archeologico ha dovuto attuare turni di chiusura, rimanendo inaccessibile al pubblico per tre mattinie a settimana, dal lunedì al mercoledì. Parallelamente, il Museo di Arte Medievale e Moderna continua ad essere chiuso al pubblico nel pomeriggio dal giovedì al sabato.
"Queste chiusure - ricordano Petteruti e Dato - non sono solo un danno per i cittadini ei turisti ma rappresentano anche un segnale allarmante dello stato in cui versano i nostri beni culturali. I musei, oltre a essere custodi del nostro patrimonio, sono anche volano di sviluppo personale e occupazione. Le attuali condizioni di lavoro del rimasto, costretto a gestire una situazione di emergenza, sono insostenibili e non garanzia di un servizio adeguato".
Secondo la Fp Cgil toscana e aretina, “è urgente e necessario che il Ministero della Cultura e le istituzioni preposte agiscano immediatamente per sanare questa situazione”. Ecco le richiesta sindacali: “l'assunzione immediata di nuovo personale per coprire i posti vacanti e ripristinare la piena operatività dei musei e un piano a lungo termine per il rafforzamento degli organici e il potenziamento dei servizi museali, fondamentale per valorizzare il patrimonio artistico e culturale di Arezzo”.
La valutazione finale di Mirella Dato e Gabriella Petteruti: "Il Polo Museale di Arezzo merita un impegno concreto e un investimento adeguato. Le chiusure non possono diventare la norma. I sindacati sono pronti al dialogo, ma non esiteranno a mobilitarsi per tutelare i diritti dei lavoratori e il futuro del patrimonio culturale aretino".