
Alberto Irace, ad di Alia Multiutility e Lorenzo Perra, presidente
Firenze, 9 marzo 2024 – “Due giorni fa l’assemblea di Intesa, società che riunisce 48 Comuni, ha dato mandato al Cda di valutare il progetto della Multiutility. È emerso anche chiaramente che Siena e provincia vogliono entrare avendo forti garanzie, non solo di pari opportunità, ma anche di pari dignità. Fatto questo però, non possiamo affrettare i tempi, perché a giugno si vota in 29 comuni della provincia senese ed è giusto che i sindaci uscenti non forzino la mano ai Consigli comunali. Aspettiamo quindi che si insedino i nuovi Consigli e poi credo che ci toglieremo delle soddisfazioni". Lo ha detto l’assessore alle partecipate del Comune di Siena, Enrico Tucci, intervenendo ieri al dibattito su "Multiutility e territorio" organizzato da Forbes in Palazzo Vecchio a Firenze. Un’occasione per parlare della grande azienda toscana dei servizi pubblici locali, che punta a fondere varie realtà operanti nei settori ambiente, acqua ed energia, a partire dalla fusione per incorporazione, avvenuta a gennaio 2023, di Alia Servizi Ambientali, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana. Moderati dal direttore di Forbes Italia, Alessandro Rossi, hanno preso la parola, oltre a Tucci, il presidente di Cispel Toscana e di Publiacqua Nicola Perini e il presidente di Estra Francesco Macrì, mentre mancava (per protesta contro la presenza di soli uomini al convegno, organizzato proprio l’8 marzo), l’assessore alle partecipate di Firenze, Giovanni Bettarini. Assenti anche i rappresentanti dei Comuni di Prato, Pistoia e Arezzo.
"Quando si parla di Siena – ha detto ancora Tucci - bisogna distinguere fra Comune e Provincia, anche per motivi di divergenza politica. Intesa è partecipata da 48 Comuni, che vanno dalla A di Abbadia San Salvatore alla T di Trequanda. Nel tempo ci sono state posizioni ondivaghe, ma si stanno ricomponendo. La nostra amministrazione, sin dall’insediamento, si è sempre espressa a favore di un percorso che arrivasse a costituire la Multiutility. Crediamo che serva un soggetto forte, che garantisca servizi di qualità e vicinanza al territorio. La nostra posizione ha innescato una riflessione e nell’autunno 2023 sono emerse tre possibili direzioni: non fare niente; puntare sul gas; imboccare la strada della Multiutility". Inizialmente Intesa aveva infatti chiesto di riacquisire il ramo d’azienda della distribuzione gas, ricevendo però il no di Alia. "A quel punto ha preso corpo l’ipotesi Multiutility – ha detto Tucci – anche se con divergenze fra la Valdichiana più favorevole e la Valdelsa più restia. Nel Cda c’è stato un lavoro ulteriore che ha portato al risultato di due giorni fa".
Dell’importanza di fare squadra ha parlato il presidente di Cispel Toscana e di Publiacqua Nicola Perini. "Oggi in Toscana abbiamo un quadro molto frastagliato – ha detto - . Rispetto ad altre aree del Sud e del Nord del Paese abbiamo perso la locomotiva dei processi aggregativi, ma non siamo una regione disorganizzata. Si tratta di trovare uno schema adeguato".
Ma in che modo bilanciare il ruolo di grandi realtà, come Firenze, rispetto a quelle più piccole all’interno della Multiutility? "Noi abbiamo avviato un processo e offerto a questa regione un’opportunità – ha detto ancora – personalmente ne sono orgoglioso. Unire i territori è fondamentale perché giocare a pallone in sette contro undici significa perdere e la Toscana lo ha già vissuto con banche e assicurazioni. Per vincere questa sfida Firenze ha bisogno di Trequanda e Trequanda di Firenze".
"Al momento tanti servizi vivono un far west che da qui a breve dovrà finire – ha commentato il presidente di Estra Francesco Macrì - ma a fronte di tante grandi realtà, i soggetti medio/piccoli devono proporre un modello. Il progetto Multiutility si concretizzerà al meglio se ci sarà una vera maturità politica. Se qualcuno crede di realizzarlo esprimendo potenza, pensando ad annessioni o a rapporti asimmetrici, diventerà difficile andare avanti. Non deve essere un modello verticistico ma una Multiutility dei territori".
"Spesso – conclude Macrì – i sindaci temono che una grande realtà sia più lontana, ma è un errore. Noi pensiamo ad aggregare proprio per essere vicini, con l’obiettivo di lavorare anche per dare una risposta sulle tariffe, che stanno diventando un’emergenza per famiglie e imprese".