Morto Riccardo Cioni. Cassette, radio e serate in disco, ha fatto ballare tre generazioni

A 66 anni riusciva ancora a inchiodare più generazioni in pista. Fu un precursore, capì le potenzialità della musica dance

Il dj Riccardo Cioni

Il dj Riccardo Cioni

Livorno 7 gennaio 2021 - Ha fatto ballare intere generazioni di ragazzi che sono diventati adulti e nonni. E continuava a far divertire tutti con quella musica pareva immortale come lui. E’ invece Riccardo Cioni ci ha lasciato troppo presto, a causa di una complicazione del Covid che pareva aver sconfitto.

Un grande, Riccardo. Perché uno dei primissimi a capire e valorizzare la bellezza della dance americana e non solo che sbocciò quando lui era un ragazzo che incarnava già da giovanissimo il mito dei grandi disc jockey. E’ stata una generazione prolifica quella a cui ha appartenuto Riccardo Cioni.

Nomi che in Toscana e non solo hanno segnato un’ epoca della musica e del divertimento. Cioni era l’alfiere e la consacrazione la ebbe con la partecipazione a Discoring ma non solo. Il suo era un marchio di fabbrica perché quando dicevi “Dj full time” dicevi Riccardo Cioni che già nel 1975 partecipò alla prima scuola italiana di dj.

Negli anni 80 non c’era ragazzo o ragazza che non ascoltasse le cassette con i brani dance mixati da Riccardo che nel 1982 incide il pezzo “In America” che scala tutte le classifiche e che aveva remixato e restaurato proprio nei mesi scorsi per una nuova collezione di vecchi successi.

I suoi programmi nelle radio erano seguitissimi e lui contribuisce anche a scrivere l’epopea di Radio Quattro oggi diventata Radio Bruno Toscana. Nei grandi locali della Versilia ma anche in quelli del litorale livornesi, pisano e maremmano Cioni è stato assoluto protagonista praticamente fino a pochi mesi fa, in estate.

A chi lo sottolineava lui rispondeva con un sorriso che manifestava fierezza e soddisfazione: non era facile a 66 anni inchiodare tutti in pista ma Riccardo lo faceva e nelle sue serate che prima del Covid erano fittissime si tornava ragazzi, a quella magica atmosfera della dance anni Ottanta che lui conosceva e raccontava dalla consolle.

Si evolvevano le tecnologie, passavano come meteore i personaggi davanti alla consolle ma lui c’era sempre come i suoi programmi, seguitissimi, a Radio Mitology che propone solo musica Settanta e Ottanta. Un eterno ragazzo, Riccardo, con la professionalità dei grandi che hanno scalato il successo partendo dal basso.

Anche di questo lui era fiero come della generosità lo contraddistingueva sempre. Aveva promesso a medici e infermieri del reparto Covid di Livorno dove era stato curato che avrebbe fatto quando possibile una serata per loro. Un tragico destino gli lo ha impedito.