LUIGI CAROPPO
Cronaca

Keu, l’allarme e le polemiche. "Indagine Arpat in corso", ma i luoghi sono top secret

Monni: "Emersa la possibilità di altre aree inquinate finora sconosciute". Lega e Forza Italia chiedono "la tutela dei cittadini e opera di trasparenza"

Carotaggi sulla terra ella strada 429 dopo l'inchiesta Keu (Foto repertorio Germogli)

Carotaggi sulla terra ella strada 429 dopo l'inchiesta Keu (Foto repertorio Germogli)

Firenze, 11 maggio 2024 – E’ stata la risposta, durante la recente seduta del consiglio regionale, dell’assessora Monia Monni all’interrogazione della capogruppo della Lega Elena Meini ad aprire le ipotesi su un secondo filone di un eventuale inquinamento ambientale da Keu in Toscana. Risposta in cui si dice (e non si dice) lasciando aperti molti interrogativi pesanti che generano diffusa e forte preoccupazione. C’è un’ indagine in corso da parte di Arpat con funzione di polizia giudiziaria. Questo è sicuro.

"E’ in corso un’attività ricognitiva di Arpat su indicazione della Direzione distrettuale antimafia e in stretta connessione con la procura della Repubblica di Firenze - ha detto l’assessora in aula - nell’ambito della quale l’intero materiale sequestrato è stato messo a disposizione dell’Agenzia regionale, la quale sta conducendo un’indagine amministrativa parallela ancora in corso con il proprio contingente di polizia giudiziaria e con il personale dei propri dipartimenti". Sono stati compiuti sopralluoghi: "Attraverso l’analisi dell’ingente materiale documentale sequestrato alla società Le rose si sta verificando la possibile presenza in altri siti, oltre a quelli già individuati oggetto di reato, di riciclato potenzialmente contenente il rifiuto in quantitativi tali da poter innescare processi di contaminazione ambientale rilevabili e rilevanti". E il pericolo è potenzialmente in agguato: "Dalla lettura delle carte nell’ambito dell’indagine amministrativa ancora in corso è emersa la possibilità che vi possano essere altre aree inquinate finora sconosciute". Per questo "in un’ottica di stretta collaborazione interistituzionale, Arpat, in accordo con il Comando regionale dei carabinieri forestali, sta procedendo a effettuare controlli in sito per accertare se alla documentazione emersa corrisponda, ed eventualmente in che misura, una contaminazione".

Fiato sospeso quindi: "A oggi non sono ancora noti gli esiti di tali indagini, in ogni caso non è possibile rivelare né dove né quali siano gli ulteriori potenziali siti oggetto di sopralluoghi e analisi anche perché, come ho già detto, potrebbero aprire un nuovo filone di inchiesta" tgermina Monni. Apriti cielo o meglio apriti terreno.

L’altro giorno secca replica della Lega: "L’assessora regionale Monni non risponde alle nostre precise domande circa le bonifiche sui siti inquinati dal Keu. I cittadini vogliono risposte e trasparenza, che a oggi, colpevolmente, non ci sono" . E ieri ha rincarato: "Riteniamo che sia doveroso qualora, come parrebbe, ci siano svariati altri siti inquinati, non per allarmismo, ma per rispetto di quelle persone che potrebbero vivere a ridosso di questi luoghi, evitare di essere reticenti. Nei limiti consentiti dalla legge, si faccia, dunque, piena chiarezza" dice Meini. In campo anche la deputata Erica Mazzetti di Forza Italia: "È fondamentale avere un quadro chiaro di tutti i nuovi siti contaminati. Ci sono in gioco dei diritti fondamentali come la salute e l’ambiente".

Piccata la replica dell’assessora Monni: "Mazzetti spiega che è necessario avere un quadro chiaro sulla vicenda Keu rispetto a nuovi siti in cui questo materiale può essere stato impiegato. Si tratta del suo ennesimo strafalcione perché il lavoro di cui parla è già iniziato da tempo, come ho già più volte avuto modo di raccontare" dice. "Come più volte evidenziato - continua Monni - i primi destinatari delle informazioni che assumiamo sono gli organi di giustizia, ma appena possibile daremo la debita informazione alle cittadine e ai cittadini". Nel frattempo "è evidente che, oltre alle verifiche sul posto ai fini degli accertamenti, siccome prima che alla campagna elettorale siamo interessati davvero alla tutela della salute e dell’ambiente, se e laddove Arpat ritiene sia necessario intervenire sono e saranno assunti tutti gli interventi necessari".

Monni si chiede poi, "dov’era Mazzetti quando la Regione chiedeva al governo l’attivazione della struttura commissariale alle bonifiche nel dicembre 2021? Evidentemente ai tempi si occupava di altro dato che ci sono voluti due anni per avere una risposta alla nostra richiesta. Spero – conclude l’assessora – possa prendere una pausa dagli strafalcioni di questi giorni, perché su questi temi c’è bisogno di serietà senza tanti slogan e prese di giro".