
La frazione buona aumenta l’Hdl e il resveratrolo è la sostanza ’magica’ dal forte potere antiossidante .
Ciro Vestita
Nel 217 Avanti Cristo Annibale parte da Cartagine, l’attuale Tunisi, a capo di un esercito di 20mila uomini e 37 elefanti. Attraversando Spagna e Francia il suo scopo è arrivare, valicando le Alpi, a conquistare Roma. Ma c’è un problema: al confine con la Svizzera c’è da attraversare il fiume Rodano, largo più di due chilometri Inizia la cavalleria a guadare il fiume, poi la fanteria ed infine tocca agli elefanti. Ma questi non ne vogliono sapere, abituati alle calde acque dell’Africa, preferiscono rimanere a riva. Ma Annibale non era solo un grande guerriero, era anche un profondo psicologo. Fa imbarcare per prime sulle chiatte le elefantesse con i figliolini. Immediatamente dopo con barriti di protesta i maschi fanno capire che vogliono salire anche loro. Potenza dell’amore familiare: amor omnia vincit. L’amore vince su ogni cosa. Come tutto vada a finire lo sappiamo. Annibale rifila una sconfitta dopo l’altra ai Romani fino alla battaglia di Canne ove in campo aperto si fronteggiarono 80mila Romani e 2omila cartaginesi . Facile prevedere una sconfitta di Annibale: ma cosi non fu. I Romani erano abituati a combattere vis-à-vis con il nemico fronteggiandolo in maniera diretta e leale. Annibale invece era una serpe. Fece delle finte ritirate per poi chiudere a tenaglia i Romani ammazzandone ben 60mila in un solo giorno. Un vero disastro. Sarebbe stato ragionevole andare subito a conquistare Roma ma per motivi ancora sconosciuti Annibale desistette. “Scis vincere Annibal, sed non victoria utere”. Tradotto: "Sai vincere Annibale", affermò il suo generale Maarbale, "ma non sai utilizzare la vittoria". Ma Annibale dopo la battaglia di Canne di guerre non ne voleva più sapere. E per ben 10 anni si dedicò agli “Ozi di Capua” sulla costiera Tirrenica ove da grande agronomo qual’era creò nuove coltivazioni di agrumi e soprattutto nuovi vitigni. Annibale infatti amava il vino ma ne beveva poco ed era sempre sobrio. E a proposito di vino c’è in questi mesi una querelle riguardo a questa bevanda. Dosi modeste di vino fanno soltanto che bene, per almeno quattro motivi. Mezzo bicchiere di vino aumenta l’Hdl (la frazione buona del colesterolo). Il vino contiene una sostanza chiamata resveratrolo dal forte potere antiossidante. Gli anziani, poi, spesso non hanno appetito: poche bollicine durante i pasti risvegliano l’appetito dando anche un senso di gioia. Dal vino si ricava un antichissimo “farmaco” dal forte potere antimicrobico: il Vin Brulè. Si narra che Camillo Benso Conte di Cavour dopo una visita ai contadini del Chianti desse ordine ai suoi botanici di creare un vino simile al Chianti. Nacque così Il Barolo da cui i farmacisti di Cavour crearono poi il Vin Brulè, fantastico medicamento naturale fatto di vino e spezie, una formidabile arma contro tante patologie virali.