Guerra in Ucraina, l'ex arbitro Luci tornato in Italia: "Notti di allarmi continui"

Il racconto del fiorentino che è scappato dalle bombe: "Ce l'abbiamo fatta"

L'ex arbitro Luci all'aeroporto di Firenze (Fotocronache Germogli)

L'ex arbitro Luci all'aeroporto di Firenze (Fotocronache Germogli)

Firenze, 1 marzo 2022 - L'ex arbitro Luciano Luci è riuscito a scappare dalla guerra in Ucraina e oggi, poco prima delle 14, è atterrato all'aeroporto di Firenze dove ad aspettarlo c'erano la moglie Gianna e Stefano, uno dei suoi figli. "Ora me lo porto a Barberino e non lo lascio più andar via" dice la moglie commossa.

Luci, 72 anni, designatore arbitrale ucraino e per anni fischietto di serie A e presidente dell’associazione arbitri della sezione di Firenze, da una decina di giorni si trovava in Ucraina, a Kiev, per designare gli arbitri in vista della prima giornata del campionato di calcio che sarebbe dovuto cominciare lo scorso 25 febbraio.

Luci si è così ritrovato in mezzo alle bombe. "Quando ho sentito il primo scoppio pensavo fossero fuochi d'artificio che vengono sparati per le feste di compleanno. Mi sono affacciato alla finestra per vederli. Poi, però, ho capito quello che stava accadendo" dice l'ex arbitro con la voce rotta dal pianto ricordando la notte del 24 febbraio scorso quando Vladimir Putin ha ordinato l’attacco. Per Luci sono stati giorni davvero difficili e tornare in Italia non è stato semplice. "Ho avuto paura - dice -. I missili avevano colpito l'aeroporto di Boryspil. Ho provato a scappare in Polonia ma dopo dieci chilometri il traffico era paralizzato, così sono andato all'ambasciata".

E lì ha trovato una persona che gli ha salvato la vita: l'ambasciatore italiano a Kiev, Pier Francesco Zazo. "Ha messo a disposizione la sua residenza, tre piani, a 105 persone" racconta l'ex arbitro. "Abbiamo vissuto notti con continui allarmi, alla fine ce l'abbiamo fatta" dice ancora Luci ricordando che da Kiev è scappato con un "pulmino scassato" verso la Moldavia. Poi l'arrivo in Romania: "alla Coverciano rumena ci siamo lavati dopo giorni di viaggio" spiega Luci che grazie, appunto, alla Federazione calcio moldava e quella rumena e a un convoglio Ocse (l’Organizzazione per la Sicurezza Europea) è arrivato a Bucarest, da cui ha potuto prendere finalmente quell’aereo che, via Francoforte, l’ha riportato nella sua Firenze. Qui, la commozione ha preso il sopravvento e le prime parole dell'ex arbitro sono state: "Gloria all'Ucraina, gloria agli eroi ucraini".