
Giorgio Vasari
Firenze, 30 luglio 2025 - Il 30 luglio del 1511 e' un giorno molto importante per la Toscana e il mondo dell'arte. Nasceva infatti ad Arezzo, Giorgio Vasari, l'inventore della storiografia artistica. Nato da un mercante di tessuti e da una nobildonna, Giorgio Vasari cresce in un ambiente colto che lo indirizza presto verso il disegno e lo studio; a Firenze, frequentando Andrea del Sarto, Pierio Valeriano e l’accademia di Baccio Bandinelli, intuisce che la gara tra maestri è, come scriverà, “uno dei nutrimenti che li mantengono” e fa della competizione il motore della supremazia fiorentina, coniando termini come “Rinascimento”, “Gotico” e “Maniera moderna”. Tra un viaggio e l’altro raccoglie disegni per il suo “Libro de’ disegni” e informazioni che confluiranno ne Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori: non solo biografie, ma aneddoti e giudizi al vetriolo, come quando definisce Baccio Bandinelli “molto villano di parole”, pronto a “dire sempre male” e “litigare d’ogni cosa volentieri”, o quando, per ridimensionare Benvenuto Cellini, evita di accostarlo al “divinissimo” Michelangelo, da lui venerato ma con cui i rapporti non sono sempre idilliaci. Intanto, l’architetto Vasari firma la trasformazione di Piazza dei Cavalieri a Pisa, restaura Palazzo della Signoria, disegna gli Uffizi per Cosimo I de’ Medici e, nel 1565, realizza il Corridoio Vasariano che unisce Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, mentre a Roma affresca la Sala dei Cento Giorni, completata – dicono – in tempo record e accolta con scetticismo da Michelangelo.
Fondatore nel 1563 dell’Accademia del Disegno, predicatore dell’arte come arena di idee, storico che per primo dà forma al racconto critico del passato, Vasari rimane figura chiave fino al Veneto, nonostante una pittura manierista giudicata meno eccelsa dei suoi contemporanei; la sua vita sentimentale, segnata dall’amore per Maddalena Bacci e dal matrimonio con la sorella Niccolosa, e l’amicizia con Cosimo I colorano un’esistenza nomade e brillante che, tra colpi di genio e rivalità, consegna alla modernità il primo grande manifesto della storiografia artistica, ancora oggi consultato da chiunque voglia capire l’arte dal Duecento al Cinquecento. Secondo vari storici, Vasari fu uno dei primi ad usare la parola "competizione" (o "concorrenza"), termine che utilizzò spesso ne Le Vite, soprattutto spiegando le ragioni della supremazia degli artisti fiorentini. Secondo il Vasari questi eccellevano perché tra liro c’era un’accanita competizione, "uno dei nutrimenti che li mantengono", per riuscire ad accaparrarsi i migliori clienti sul mercato. Ebbe una vita artistica eccellenza ma quella sentimentale non fu facile, nel 1547 infatti iniziò una relazione con Maddalena Bacci, l’unica donna che amò, e da cui ebbe due figli illegittimi ma, per evitare uno scandalo sposò la giovanissima sorella Niccolosa dopo che Maddalena si sposò con un altro.