Fiumi e torrenti a rischio. "Obiettivo sicurezza: la nostra corsa continua"

L’associazione dei consorzi di bonifica traccia la mappa degli interventi. Lunigiana e Garfagnana, ma anche Ombrone sotto la massima attenzione

Firenze, 21 maggio 2023 – Di fronte a un evento meteo eccezionale come quello che ha colpito l’Emilia e l’alto Mugello, è alto l’allarme in Toscana. A farci il quadro della situazione è Marco Bottino, presidente Anbi Toscana, l’associazione dei Consorzi di Bonifica regionali che si occupano della manutenzione di fiumi e torrenti.

Bottino, qual è la situazione in Toscana?

"Molto abbiamo fatto: un esempio è quello pistoiese, dove abbiamo investito 36 milioni di euro tra il 2017 e il 2021. Nel centro della Toscana siamo impegnati nei lavori di sicurezza idraulica del Torrente Marina e nelle opere di larga parte della Piana di Firenze, Prato e Pistoia".

Quali sono i corsi d’acqua più critici?

"I problemi si concentrano nella zona della Lunigiana e Garfagnana, sul torrente Carrione. Dopo le grandi opere degli anni ’90 e 2000 sono gli argini del torrente Marina a Campi Bisenzio a rappresentare un punto di debolezza che da anni ci stiamo impegnando a superare. Dopo i lavori di completamento della cassa di espansione La Gora a Calenzano per 2 milioni, si va verso altri 10 milioni di investimenti per la sicurezza idraulica di una delle aree più produttive dell’intera regione. A Pisa l’acqua di scolo defluisce lentamente, stiamo lavorando per migliorare il deflusso nonostante sia ancora complesso e costoso lo smaltimento dei fanghi che ostruiscono i canali. L’urbanizzazione ha fatto il resto, basti pensare all’alluvione a Bagno a Ripoli: la cassa di espansione che abbiamo fatto ha mitigato il rischio".

Cosa accadrebbe in Toscana se piovesse come in Emilia?

"Siamo costantemente impegnati su molti fronti e a tutti i livelli anche con la manutenzione montana. I Comuni più colpiti sono Marradi, Firenzuola e Palazzuolo: i problemi sono venuti dalle frane. Noi togliamo anche gli alberi pericolanti, a monte: una delle immagini simbolo dell’alluvione del ’66 è Ponte Vecchio invaso da tronchi. Ora

questo problema è mitigato".

Mappa dei pericoli.

"L’Ombrone pistoiese e grossetano, il Carrione a Massa Carrara, lo stesso Bisenzio, e più in generale tutti i corsi d’acqua a carattere torrentizio, che con le bombe d’acqua esondano velocemente. Quando abbiamo realizzato le casse di espansione sul Mensola qualcuno ha storto la bocca, salvo poi rendersi conto dell’importanza".

Pnrr, investimenti e progetti futuri?

"Fino a pochi giorni fa venivo chiamato a parlare di siccità, ora di dissesto idrogeologico. Sono i due aspetti su cui interveniamo. Ad esempio, fra gli altri, speriamo nel finanziamento dei 12 progetti finanziati dalla Regione per oltre 60 milioni di euro all’interno de Pnrr. Fra questi invasi che hanno caratteristiche multifunzionali: servono d’inverno a incamerare l’acqua e d’estate agli agricoltori per irrigare".

Di quante risorse disponete per le manutenzioni?

«Contiamo ogni anno su 90 milioni di euro come contributo di bonifica e 10 milioni dalla Regione. Cofinanziamo anche per il 30% le opere di manutenzione straordinaria. Grazie alle professionalità dei Consorzi di bonifica e ai finanziamenti è nato il cosiddetto ‘modello Toscana’ – l’unica in Italia in cui le competenze sulle manutenzioni spettano unicamente a Regione e Consorzi - si sta compiendo passo dopo passo un enorme investimento in sicurezza idraulica, considerato soprattutto la densità abitativa di molte zone della nostra regione«.