
Un momento della protesta contro il taglio delle feste in spiaggia andata in scena a Forte dei Marmi
Forte dei Marmi, 24 agosto 2025 – Drastico taglio alle feste in spiaggia a Forte dei Marmi, e stamani va in scena la protesta. Il sindaco Bruno Murzi, con una serie di ordinanze ha ridotto le serate di musica in riva a mare e gli operatori dell’indotto (musicisti, operatori di catering e personale della sicurezza) non ci stanno.
“Sono oltre 500 i lavoratori messi in ginocchio per le restrizioni volute dal sindaco di Forte dei Marmi per le serate in spiaggia”, aveva tuonato qualche giorno fa Alessandro Sermattei, amministratore unico di My Maitò che già ha contestato le ripetute ordinanze del primo cittadino. E adesso l’attenzione si sposta sulla limitazione di dipendenti e fornitori conseguente al taglio drastico delle feste negli stabilimenti.
Così stamani decine di persone che gravitano nell’indotto delle feste in spiaggia hanno fatto volantinaggio di fronte al municipio, al Fortino e al mercato per sensibilizzare l’opinione pubblica dopo il taglio delle feste. La protesta si è materializzata davanti agli occhi del sindaco Murzi.
Atmosfera rovente sulle spiagge con un fronte dei balneari che – si sussurra – si starebbe spaccando al suo interno con una frangia dalla spinta ’imprenditoriale’ più intenzionata ad alzare la voce rispetto alla linea dell’Upb.

"Il sindaco faccia una seria riflessione sulle scelte che ha voluto intraprendere – evidenzia Sermattei – solo noi di Maitò abbiamo 25 persone in meno a lavorare per il contenimento delle serate, a cui se ne aggiungono altrettante tra musicisti, fornitori, addetti al montaggio, sicurezza ecc. per un totale di 50 unità che si trovano a non operare. La concessione del nostro stabilimento rappresenta il 10% di quelle presenti a Forte dei Marmi per cui il calcolo è rapido: 500 sono le persone colpite dalla restrizione, con incassi/stipendi e collaborazioni che saltano".

E ancora: “E’ contento il sindaco di tutto questo? A fronte poi di un’imprenditoria crescente – prosegue Alessandro Sermattei – nei prossimi anni il paese è destinato a perdere la propria competitività se si impongono paletti: Maitò ha una clientela internazionale con possibilità di spostarsi altrove se non si diverte e individua località con maggior appeal. E come non abbiamo apprezzato noi la decisione del sindaco non è gradita neppure a tutte le aziende presenti – e ce ne sono con mentalità aperta a innovare – che hanno una visione decisamente imprenditoriale. Ma che, come noi, hanno comunque sempre mantenuto fede e rispetto alla tradizione dei luoghi, assicurando lavoro a persone del posto”.