Costa degli Etruschi, la piaga dell’erosione: “Ogni anno si ricomincia da capo, servono interventi strutturali”

Da Rosignano a Cecina, da San Vincenzo all’isola d’Elba: qui il problema batte forte. Il sindaco Donati: "Gli ultimi eventi atmosferici dimostrano che la forza del mare è cresciuta"

Livorno, 9 aprile 2024 – Il mare avanza e il litorale tirrenico si difende, o meglio cerca di difendersi perché la natura, alla fine, trova sempre il modo per fare il suo corso. Parte da lontano il grido di aiuto lanciato dai sindaci della costa etrusca e dell’arcipelago perché l’erosione qui batte forte: da Rosignano, a Cecina, da San Vincenzo all’isola d’Elba. Sono anni infatti che vengono effettuati interventi per contrastare i danni causati dalle mareggiate. Interventi, anche importanti, per vincere battaglie stagionali ma dopo l’inverno il problema si ripresenta. Ecco perché il piano regionale per le opere di manutenzione delle spiagge ha destinato un bel po’ di finanziamenti alla costa labronica. "Sono interventi che facciamo tutti gli anni – dice il sindaco di Rosignano Daniele Donati – soprattutto nel Quercetano e alla Mazzanta (dove sono stati destinati 530mila euro) dove le ultime mareggiate hanno dimostrato che la forza del mare è cresciuta. Servirebbero interventi più strutturali, come ad esempio progettare un sistema di barriere soffolte per attenuare la forza delle onde, sarebbero più efficaci e durature nel tempo, ma servono soldi".

Ed in mancanza, si sceglie la strada degli interventi frequenti come avviene a San Vincenzo dove spesso le ruspe devono lavorare sulle spiagge divorate dal mare. Qui sono stati destinati 600mila euro per cinque progetti di riprofilatura: Fosso Renaione e il Fosso delle Prigioni, Porto Turistico e il Fosso delle Rozze, Fosso delle Rozze, Via Abruzzo e Via Tridentina infine riprofilatura arenili tra il Fosso Botro ai Marmi e Riva degli Etruschi. "Aver intercettato queste risorse è per noi motivo di grande soddisfazione – ha detto il sindaco di San Vincenzo – Paolo Riccucci -. Gli interventi consentiranno di ricostituire la linea di costa originaria, realizzare nuovi accessi permettendo alle nostre spiagge di avere quella fruibilità idonea per continuare ad essere una meta ambita dai turisti". I lavori partiranno una volta fatte le analisi relative alle caratterizzazione ambientale del livello superficiale dei sedimenti marini. E in zone a vocazione turistica come quelle della Costa Etrusca o dell’isola d’Elba i cantieri sono una corsa contro il tempo, perché la stagione balneare è il motore trainante dell’economia locale e l’erosione costiera è una trasformazione del territorio alla quale l’uomo deve adeguarsi.

Sugli effetti del cambiamento climatico si è concentrato anche uno studio della Scuola Superiore Sant’Anna che ha sviluppato, con la Regione, l’idea di introdurre nei litorali il concetto di “spiaggia ecologica“ con soluzioni basate sulla natura come avvenuto a Cecina dove si costruiscono dune di posidonia per combattere l’erosione. E’ questo il progetto che il Comune di Cecina ha avviato nel tratto di costa tra il porto e lo stabilimento balneare Verde Riviera: un intervento da 80mila euro che ha portato alla realizzazione di dune di posidonia spiaggiata con funzione anti-erosiva, a difesa dell’arenile e della riserva naturale biogenetica dei Tomboli. Il materiale vegetale spiaggiato riveste un ruolo importante nella conservazione delle coste, tale funzione di protezione diventa ancora più significativa quando l’accumulo naturale sulla spiaggia emersa porta alla formazione di dune che possono raggiungere i due metri di altezza e svilupparsi per centinaia di metri lungo il litorale.

“Si tratta di un misure e interventi per il controllo e la difesa della linea di costa - spiega il Commissario prefettizio Vincenza Filippi - e la sistemazione degli arenili è fondamentale perché la spiaggia rappresenta uno dei biglietti da visita principali del territorio". Le dune sono state messe alla prova durante le eccezionali mareggiate invernali quando raffiche di libeccio fino a 90 chilometri orari e onde fino a quattro metri hanno attraversato la spiaggia arrivando fino alle dune ricostruite che hanno assorbito l’energia del vento e del mare proteggendo le aree retrostanti.

Anche all’isola d’Elba la situazione è continuamente monitorata dai Comuni. Qui sono previsti interventi alla spiaggia di Sant’Andrea a Marciana, a Pomonte e Chiessi per un importo di 250mila euro e la riprofilatura arenili a Biodola e Scaglieri (325.763 euro) nel comune di Portoferraio. "Sarebbe utile anche a Pianosa – dice il presidente del Parco Arcipelago Toscano Giampiero Sammuri – capisco però che la Regione privilegi interventi in zone antropizzate. Purtroppo l’erosione può causare danni enormi perché la natura fa il suo corso e con l’innalzamento del mare dovuto al riscaldamento globale il mare diventa più aggressivo. Con l’aggiungersi di fenomeni estremi in costante aumento la situazione diventa davvero molto complessa".