Portoferraio (Isola d’Elba-Livorno), 13 settembre 2025 – Tre giorni dopo il disastroso nubifragio che ancora una volta ha investito l’Elba, la situazione rimane sempre difficile: i turisti bloccati con le loro auto a Forno (nella zona di La Biodola) restano sempre isolati e lo saranno fino a martedì. Alcune delle spiagge più belle e più famose come Sansone sono chiuse con ordinanza del sindaco Nocentini per le frane. Tanti cittadini devono ancora una volta ripulire le case e buttare via mobili ed elettrodomestici allagati.
La violenza dell’evento naturale che si è abbattuto il 9 settembre sul territorio di Portoferraio - allagando case (12 le famiglie sfollate che sono appena rientrate) e attività, interrompendo strade, devastando sentieri e spiagge con frane e smottamenti - ricalca a grandi linee quella dell’alluvione del 13 febbraio scorso e ha messo nuovamente a nudo le grandi fragilità del territorio. Di buono c’è da dire che il grande impegno degli abitanti e dei volontari della Protezione civile ha consentito il rientro in brevissimo tempo a una certa normalità.
Tuttavia restano gravi criticità. In particolare Forno, deliziosa piccola frazione adiacente alla celebri spiagge della Biodola e di Scaglieri, rimasta isolata dopo il crollo della strada che vi conduce, con una voragine che impedisce il transito dei veicoli. Molti i disagi sia per la gente del posto che per le attività commerciali. Oltre ai molti turisti che non possono spostarsi. La situazione resterà così per diversi giorni, perché il bypass ipotizzato si è rilevato impossibile da realizzare, dopo il sopralluogo dei tecnici dell’amministrazione comunale di Portoferraio, con il sindaco Tiziano Nocentini.
«Siamo isolati, impossibile portare le nostre macchine fuori da qui», hanno detto i turisti. Per lasciare la località si deve andare in auto fino al punto del crollo della strada, attraversarlo a piedi (la voragine ha comunque lasciato uno spazio libero), avere un’altra auto dalla parte opposta, oppure prendere il bus navetta di Autolinee Toscane. Ma non è finita qui. É stato chiuso per motivi di sicurezza pubblica l’accesso alle spiagge di Seccione e Sansone (la star della Costa Bianca di Portoferraio con i suoi faraglioni bianchi) colpite da alcune frane. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Marco Landi punta il dito contro le inadempienze regionali: «Nei cassetti della Regione ci sono milioni di euro stanziati dal Governo per far fronte ai danni e per prevenire il dissesto idrogeologico su tutta la Toscana, ma, come ha ricordato il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi, solo in modesta parte utilizzati dalla Regione, all’Elba», ha detto Landi.
Toni diversi quelli di Umberto Mazzantini (Legambiente) che ha sottolineato la necessità di approvare un Piano di adattamento e resilienza climatica e rivedere le previsioni urbanistiche obsolete che cementificano un territorio fragilissimo. «Ripensare la mappa del rischio idrogeologico, Comune per Comune, «stombare» i corsi d’acqua e restituirli, dove possibile, al loro corso naturale, progettare città e Paesi ‘spugna’ che trasformino da pericolo in risorsa l’acqua che cade sempre più raramente, ma sempre più violentemente e in maniera concentrata».
Valerie Pizzera