MONICA PIERACCINI
Cronaca

La Toscana rallenta: “L’incertezza dei mercati frena le esportazioni. Sarà un 2024 in salita

La lettura di Ires Cgil dell’ultimo trimeste dell’anno: cresce la preoccupazione: “I tagli del governo al Pnrr non aiutano la difficile ripresa. Sanità in affanno”

Firenze, 2 dicembre 2023 – Come sta la Toscana? “Il quadro macroeconomico – risponde Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana, presentando i dati dell’ultimo rapporto 2023 con i due ricercatori Roberto Errico e Demetrio Bovia – mostra i segni di un ulteriore rallentamento nel 2023 rispetto alla dinamica dell’economia regionale del 2022. L’impennata dei prezzi al consumo, le speculazioni sulle bollette energetiche, le tensioni belliche internazionali, le politiche della Bce hanno causato una gelata sui consumi. In Toscana, insomma, le ombre prevalgono nettamente sulle luci”.

Gianfranco Francese ha tracciato il quadro dell'economia toscana
Gianfranco Francese ha tracciato il quadro dell'economia toscana

A quanto chiuderà il Pil 2023?

"Noi stimiamo allo 0,7%, ma avrebbe potuto essere dello 0,9%. Purtroppo l’alluvione ha avuto un impatto del -0,2% sul Pil, al quale si potrebbe aggiungere un ulteriore impatto negativo dello 0,4% nel 2024. Questo, però, nell’ipotesi migliore”.

Nella peggiore?

"Potrebbe superare l’1% l’impatto dell’alluvione del 2 novembre scorso sul Pil. Sono tre i miliardi di euro di danni stimati dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. E torna anche a noi. Di questi 1,2 miliardi sono necessari subito, per aiutare famiglie a imprese a rimettersi in piedi. Poi servono altri 1,6-1,8 miliardi per far ripartire l’economia. Ma se questi soldi non arrivano o arrivano solo in parte o in ritardo, la situazione si aggraverà ulteriormente".

Il tasso di occupazione sale dello 0,8%. E’ un dato positivo?

"Stiamo assistendo a un’ulteriore precarizzazione dei lavoratori. Dal 2019 a oggi gli stagionali sono aumentati del 25%, gli autonomi del 7%, mentre i dipendenti scendono del 6%. Cresce, inoltre, dell’1% il gap occupazionale di genere. L’occupazione femminile è sostanzialmente ferma. In generale donne e giovani restano i più svantaggiati sul mercato del lavoro”.

Quali sono i settori che vanno meglio e quali peggio?

"Vanno bene meccanica, farmacaeutica e i servizi, non quelli però del terziario avanzato, ma turismo e pubblici esercizi, a basso valore aggiunto e solitamente con salari più bassi. Frena l’edilizia per l’addio al Superbonus 110; soffre la moda, anche per i danni dell’alluvione ai distretti del tessile di Campi e Prato e del cuoio di Santa Croce e nelle aree industriali di Pontedera”. 

Il Pnrr?

"I tagli del governo non aiutano la difficile ripresa della Toscana: sul Pnrr sono pari a 625 milioni di euro su progetti relativi a ambiente, ciclovie, periferie e perfino dissesto idrogeologico. Tagli ci sono anche alle risorse ai Comuni, 30 milioni in meno, e per l’impennata dell’inflazione, la sanità ha di fatto subito una perdita di risorse pari a 141 milioni nel 2023 e a 163 nel 2024".

Cosa ci attende nel 2024?

"Il clima è ancora di incertezza: la guerra in Ucraina, l’inflazione in fase calante, ma per la quale non possiamo escludere nuove fiammate, il conflitto Israele-Palestina, sono tutti fattori che impattano anche nella nostra economia. L’export ne ha risentito già nel 2023, infatti è cresciuto meno delle importazioni. Le premesse per il 2024 non sono delle migliori e i danni dell’alluvione potrebbero avere ricadute pesanti tali da farci prospettare una crescita ancora più bassa del 2023".