MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

25 agosto, sos Drago blu in mare. C'è rischio anche in Toscana?

In Spagna l'avvistamento del piccolo mollusco urticante ha provocato la chiusura di alcune spiagge. Cos'è e che sintomi provoca

Drago Blu

Drago Blu

Firenze, 25 agosto – Il 'Drago blu' è diventato protagonista inatteso dell’estate spagnola. Negli ultimi giorni, questo piccolo nudibranco dalle forme spettacolari è stato avvistato in diverse località costiere, dal Mediterraneo all’Atlantico, provocando la chiusura temporanea di alcune spiagge e una certa preoccupazione tra i bagnanti. Ma c'è rischio anche in Toscana? L’allarme per ora è partito da Guardamar del Segura (Alicante), dove due esemplari sono stati individuati e le autorità hanno issato la bandiera rossa. Due soli avvistamenti sono bastati a vietare la balneazione. Segnalazioni successive sono arrivate da La Línea de la Concepción (Cádiz), da Valencia, da Lanzarote e persino da Maiorca, con interventi analoghi delle autorità locali, scrive El Pais.

Il ‘drago blu’, nella versione italiana, lungo appena pochi centimetri, si nutre della ‘carabela portuguesa’, una delle meduse più urticanti al mondo, e ne assimila le cellule velenose, utilizzandole come difesa. Questo lo rende potenzialmente pericoloso. Ciononostante, molti biologi ritengono che la reazione istituzionale sia sproporzionata. "Chiudere le spiagge per la presenza di uno o due esemplari è un’esagerazione", ha dichiarato il biologo Juan Lucas Cervera, sottolineando che il rischio reale per l’uomo resta molto limitato. L’aumento degli avvistamenti negli ultimi anni non è casuale. Gli esperti collegano il fenomeno al cambiamento climatico e all’innalzamento delle temperature marine, che favoriscono la comparsa di specie rare nel Mediterraneo.

Nel 2021 un esemplare era stato avvistato per la prima volta dopo oltre tre secoli; da allora, gli episodi si sono moltiplicati. Per ora, le autorità locali mantengono un approccio prudenziale: chiusure temporanee, monitoraggi e segnalazioni ai bagnanti. Il contatto con un ‘drago blu’ può provocare sintomi simili a una puntura di medusa: dolore intenso, arrossamento, irritazione cutanea, nausea o, nei casi peggiori, reazioni sistemiche. Gli esperti consigliano di non strofinare la pelle e non risciacquare con acqua dolce, perché questo può favorire il rilascio di ulteriori tossine.

Ma può esserci rischio per la Toscana? L’habitat naturale del cosiddetto ‘drago blu’ è l’oceano atlantico, tuttavia la sua presenza nel Mediterraneo è stata documentata già nei primi anni del 1700. Questo mollusco è molto pigro, riempie d’aria una sacca che ha sullo stomaco e grazie a questa riesce a galleggiare sull'acqua. Preferisce lasciarsi trasportare dalle correnti piuttosto che nuotare. C’è solo da sperare che le correnti non lo portino sulle nostre coste, dove fortunatamente finora non è stato avvistato.