Vacanze di Pasqua, una famiglia su tre si è indebitata pur di partire: chiesti in media 700 euro

Prestiti per un totale di circa 2,7 miliardi di euro. È la stima calcolata da Susini Group S.t.P., studio di Firenze

Firenze, 28 marzo 2024 - Una famiglia su tre si è indebitata pur di non rinunciare alle vacanze pasquali. Ammonta a circa 700 euro mediamente il prestito che queste famiglie hanno richiesto per la Pasqua, per un totale di circa 2,7 miliardi di euro. Sono queste le stime di Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro. Come comunicato da Federalberghi, saranno circa 10,5 milioni gli italiani che si metteranno in viaggio per questo lungo ponte: il 92% resterà in Italia mentre l'8% sceglierà una località estera. Sempre secondo Susini Group S.t.P., l'indebitamento delle nostre famiglie dipende anche dai forti rincari: i costi dei voli aerei sono aumentati di oltre il 13% nel 2024, degli alberghi e altre strutture ricettive del 7%, dei ristoranti del 4%. Solo il pranzo di Pasqua costerà agli italiani 450 milioni di euro. "In questo scenario, ci sono famiglie che, pur non rinunciando alle vacanze pasquali, si trovano costrette a ridurre i soggiorni all'osso o, addirittura, a scegliere mete estere per cercare di contenere i costi e rimanere all'interno dei budget economici consentiti e altre, invece, che ricorrono a prestiti con banche e finanziarie che comportano un indebitamento", commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P.

Sono poi giornate di super lavoro per le 300 pasticcerie fiorentine artigiane, che stanno preparando i dolci tipici del periodo pasquale. Lo dice Confartigianato, che ricorda che la Toscana vanta ben 464 prodotti agroalimentari tradizionali e, fra questi, nel periodo di Pasqua si distinguono gli immancabili quaresimali riconosciuti dal Masaf, oltre a colombe o uova. Tuttavia, evidenzia una nota, “pesa la difficoltà nel reperire pasticceri artigianali: oltre il 60% in Toscana è difficile da trovare e ciò incide anche nel lavoro, soprattutto quando ci sono dei picchi come nel periodo pasquale”.