Covid: chiudere le scuole? Tornare al lockdown? Attese decisioni, la Toscana si interroga

Il presidente Giani: "Serve una linea e un coordinamento nazionali"

Sanificazione in una scuola

Sanificazione in una scuola

Firenze, 16 ottobre 2020 - Chiudere le scuole? Tornare a un lockdown almeno parziale con "coprifuoco" alle 22? Le autorità nazionali e locali ci stanno pensando, ma ovviamente il dibattito è molto acceso tra chi preferirebbe ulteriori restrizioni e chi le vede come una limitazione insopportabile delle libertà personali.

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L'hashtag #chiudere in mattinata è entrato tra i trend topic di Twitter fino a raggiungere il primo posto. Ma certo non è semplice decidere, e il Pd ha chiesto al premier Conte un incontro urgente per nuove eventuali chiusure. Sul tavolo soprattutto la scuola: tenere aperti gli istituti o tornare alla didattica a distanza, visto l'alto numero di contagi? A scatenare la polemica anche la chiusura, da parte del presidente della Regione Campania De Luca, di tutte le scuole fino a fine ottobre. Si studierà solo con la didattica a distanza.

Giani: "Sì a coordinamento nazionale"

"Io sono d'accordo che vi sia questa interlocuzione a livello nazionale perché il messaggio che dobbiamo dare non può essere un messaggio di differenziazione di impostazioni dalle diverse regioni, dobbiamo essere molto uniti". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a chi gli ha chiesto se sia d'accordo con la proposta avanzata dal Pd di chiedere al governo un vertice per decidere misure più stringenti per limitare il contagio da Covid-19. "Per questo ritengo che le misure che chiediamo di sacrificio ai cittadini, che chiaramente si intensificano e si intensificheranno, devono essere concordate e valutate insieme ma poi devono rivolgersi nello stesso modo a tutti i cittadini italiani".

"Interventi commisurati a qualità numeri"

Gli interventi, aggiunge, "devono essere commisurati alla qualità dei numeri. È evidente che se si presentano con un corso rapido di occupazione delle terapie intensive, è un discorso; se invece si presentano con un'alta percentuale di asintomatici che ancora vede non coperto il 20% delle terapie intensive che abbiamo in Toscana, il discorso è un altro. Non guardiamo ai numeri, ma alla qualità con cui si presenta il fenomeno".

Parlano gli studenti

«La decisione del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca di chiudere le scuole primarie e secondarie della regione, in seguito all'impennata dei contagi da Covid-19 è grave - dice Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi - ma che non arriva affatto inaspettata. Da mesi diciamo che le misure messe in campo dal ministero sono state del tutto insufficienti per prevenire queste conseguenze. L'aver scaricato tutto il peso della riapertura sulle spalle delle Regioni e, a cascata, sui singoli istituti, senza che ci fosse coordinazione dal punto di vista nazionale, ha messo a rischio studentesse e studenti e, con loro, docenti, personale ATA, famiglie. Che si riaprisse per chiudere era evidente a tutti, tranne forse alla Ministra Azzolina