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E’ morto Carlo Pepi: critico d’arte ed esperto di Modigliani, smascherò le false teste

La Toscana in lutto per la scomparsa di una figura importante per la pittura e la scultura. Era il grande “custode” dei Macchiaioli. Ricevette il Pegaso d’Oro, l’onoreficenza della Regione, per la sua instancabile attività

Carlo Pepi, conosciutissimo critico d'arte. Aveva 87 anni. E' morto a Cecina

Carlo Pepi, conosciutissimo critico d'arte. Aveva 87 anni. E' morto a Cecina

Crespina (Pisa), 23 agosto 2025 – E’ morto Carlo Pepi, 87 anni, conosciutissimo critico d’arte toscano. Fu il massimo esperto di Amedeo Modigliani, ma fu anche “custode” della pittura macchiaiola. La Regione Toscana lo aveva premiato con il Pegaso d’Oro per la sua instancabile attività in favore della cultura e dell’arte.

Ad annunciare la scomparsa è stata la famiglia su Facebook. Carlo Pepi entrò anche in una vicenda che ha segnato profondamente la Toscana e il mondo dell’arte, ovvero la beffa delle teste di Modì, le sculture attribuite a Modigliani ma in realtà false e realizzate da alcuni livornesi fatte ritrovare sul fondale dei fossi nel centro della città labronica.

Pepi fu tra i primi ad affermare che non solo quelle statue erano false ma che erano state realizzate da mani diverse. 

Pepi era malato da tempo. Viveva a Crespina, in provincia di Pisa, ma da qualche tempo le sue condizioni si erano aggravate. E’ morto all’ospedale di Cecina, dove era ricoverato. 

Sterminata la “collezione Pepi”, la grande raccolta di quadri e opere che il critico d’arte aveva messo insieme durante la sua lunga e appassionata attività. Circa ventimila tra dipinti, documenti, disegni di Fattori, dello stesso Modigliani e dei macchiaioli toscani. 

Proprio in questi mesi il Comune di Crespina ha lavorato con Pepi per la nascita di una fondazione per valorizzare questo immenso patrimonio. Lo scorso gennaio si era svolto un incontro con il Comune proprio per celebrare Pepi e la sua attività. Fu durante quell’occasione che a Pepi fu consegnato il Pegaso d’Oro. 

"Grazie Carlo per la tua passione – aveva detto il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo durante la consegna –. Il nostro impegno sarà quello di continuare a tenere aperte le porte della tua casa museo per mostrare i capolavori che contiene, per avvicinare i ragazzi e per dimostrargli che non è sempre giusto andare dietro a quello che è il pensiero dominante. Perché investire nell’arte vuol dire investire in libertà e senso critico".