Il giallo di Grosseto: "Hanno ucciso un uomo e sepolto il cadavere". Ma nessuno lo trova

Segnalazione ai carabinieri: "Cercate nei campi della zona artigianale. C’è stato un regolamento di conti, forse i morti sono addirittura due". Intanto c’è un indagato: vive in un camper in quello stesso terreno

Le operazioni per il ritrovamento del cadavere che sarebbe stato seppellito

Le operazioni per il ritrovamento del cadavere che sarebbe stato seppellito

Grosseto, 23 maggio 2023 – Come un puzzle. Al quale mancano i pezzi, ma che pian piano si sta componendo. E’ un vero e proprio giallo quello del cadavere che, dopo un omicidio, sarebbe stato sotterrato in un terreno incolto alla periferia di Grosseto. In quei campi che costeggiano la zona artigianale a nord del capoluogo della Maremma, tra capannoni e aziende, si sarebbe consumato - questa è l’idea degli inquirenti - un omicidio a seguito di un regolamento di conti tra stranieri e sbandati che in mezzo a quella vegetazione vivono di espedienti e spaccio di droga. Sono ipotesi, per il momento. Che però portano a una ragionevole certezza che il sostituto procuratore Valeria Lazzarini sta cercando di trasformare in una sicurezza: tanto che chi abita in quella zona è stato indagato per distruzione e occultamento di cadavere. C’è addirittura chi ipotizza che i cadaveri possano essere due.

L’uomo, un 54enne grossetano che da anni vive di espedienti e che non ha un’occupazione fissa, vive in quella zona in un camper, insieme ai suoi animali e alle sue auto d’epoca. Che colleziona per poi rivenderne pezzi al miglior offerente. Secondo la Procura di Grosseto, sarebbe stato lui, difeso dall’avvocato Giovanni Livio Sammatrice, a fare sparire il corpo (o addirittura i corpi) di un uomo, del quale per il momento nessuno conosce le generalità. Il 54enne abita in quella zona da circa due anni, dopo che il Comune lo aveva sfrattato da un’altra e si è detto completamente estraneo alla vicenda. Venerdì in quel terreno erano arrivati i carabinieri del Ris, le unità cinofile di Pisa e un escavatore messo a disposizione dall’esercito. Del corpo non ci sarebbe nessuna traccia dopo due giorni di scavi e ricerche. "C’è qualcuno che lo vuole incastrare - ha detto il suo legale - Non è stato trovato niente in quel terreno e si sta parlando del nulla".

I sondaggi effettuati dai militari della Procura hanno portato alla luce qualche osso di pollo ("di alcuni centimetri di lunghezza", ha detto il legale), spazzatura e alcuni fazzoletti - pare - intrisi di sangue. "Anche l’unità cinofila dopo poco ha desistito - ha aggiunto il legale - insieme ai cani molecolari. Perché in quel terreno non c’è assolutamente niente". Quella parte di terreno, tra l’altro, era stata lavorata da poco con una motozappa che Rossi si era fatto prestare per poter piantare alcune piante di carciofi. Ma che la Procura abbia una carta in mano da giocarsi è certo. "Sarà un’indagine lunga, ma non si tratta di uno scherzo", trapela dalle stanze di via Monterosa. Quando Michele Rossi è stato chiamato in Procura, dove gli è stato consegnato l’avviso di garanzia ed è stata effettuata la notifica degli atti, è stato messo in una stanza con un altro uomo. "Si tratta di uno straniero che Rossi conosce e che abita insieme ad altri vicino a quel punto", ha detto il legale. Insieme a Rossi sono stati identificati altri tre rumeni che erano tra la vegetazione durante la perquisizione dei carabinieri. "Rossi è una persona e va trattata da tale - chiude l’avvocato - Domani (stamani, ndr) chiederò che il mio assistito sia interrogato nuovamente dal sostituto Lazzarini in modo da chiarire le cose. Speriamo che tutto questo venga fatto il prima possibile per il bene del mio cliente che non ha nulla da nascondere". Le indagini, intanto, vanno avanti.