Bellezza, buon governo e responsabilità. "Così il sistema Italia è pronto a ripartire"

A Montemarcello i governatori Toti e Giani tracciano la rotta: i prossimi mesi saranno decisivi. "Draghi e Mattarella punti di riferimento"

Toti, Giani e la direttrice Agnese Pini (Foto Pasquali)

Toti, Giani e la direttrice Agnese Pini (Foto Pasquali)

Montemarcello (La Spezia), 26 settembre 2021 - La bellezza come ricetta per salvare il mondo. Un requisito da non considerare però soltanto come l’avvenenza casuale dettata dai cromosomi e neppure quella che la mano della natura ha regalato risparmiando all’uomo tanta fatica se non quella di non sciuparla.

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La bellezza come quella straordinaria azione chimica che riesce a creare armonia, unità di intenti e desiderio di ripartenza. Come accaduto dopo le grandi catastrofi mondiali, dalla peste alle grandi guerre. Un pomeriggio di parole e spunti interessanti che hanno saputo accendere il senso di riflessione e quella fiamma di ottimismo di cui il Paese ha bisogno per lasciarsi alle spalle le tante paure e soprattutto indirizzare la bussola al domani con rinnovato coraggio.

"Ripartiamo dalla Bellezza", il racconto della giornata a Montemarcello

E’ stato un successo di pubblico e di forti emozioni quello organizzato a Montemarcello, piccolo e suggestivo borgo collinare nel comune di Ameglia, dalla collaborazione tra Qn-La Nazione e Regione Liguria con il contributo logistico dell’amministrazione comunale amegliese.

Sul palco di piazza XIII Dicembre è andata in scena la rassegna numero zero di "Aspettando i dialoghi sulla bellezza" portando i contributi di scrittori, manager, direttori d’orchestra ma anche quelli dei politici. Intervistati da Agnese Pini, direttrice de La Nazione, e Roberta Della Maggesa, caposervizio della redazione La Spezia-Sarzana, gli ospiti hanno lasciato il segno offrendo lampi di appassionate testimonianze oltre che precisi obiettivi come quelli evidenziati da Giovanni Toti e Eugenio Giani, presidenti di Regione Liguria e Regione Toscana.

Sono stati proprio i due governatori a individuare la strada del futuro. Ripartendo senza esitazione da Sergio Mattarella e Mario Draghi. "Quando una amministrazione funziona - ha spiegato Eugenio Giani - occorre proseguire su quella linea senza indugio. Per questo sosteniamo questo Governo armonico almeno fino al 2023 e affidiamoci al presidente Mattarella, una figura di una freschezza intellettuale, pacatezza e straordinaria capacità di offrire il senso di unità".

La direttrice Agnese Pini ha evidenziato come i due presidenti, di opposta linea politica, abbiano spesso trovato punti di condivisione e...armonia. "Abbiamo avuto - ha confermato Giovanni Toti - la consapevolezza dell’importanza che la classe politica doveva ricoprire soprattutto nel momento drammatico. Per quanto ci riguarda abbiamo trovato punti di sintonia anche quando in realtà le nostre idee sono uscite sconfitte a livello nazionale come nel caso di rimandare delle attività. Ma abbiamo punti in comune come la ricostruzione del ponte crollato di Albiano, asse prezioso condiviso tra Liguria e Toscana".

Sul futuro politico del Paese sia Giani che Toti hanno individuato due momenti distinti da seguire. "Abbiamo messo al posto giusto il più bravo ma non è questa la fisiologia della politica che deve tornare a ricostruire il sistema. L’era Draghi prima o poi finirà e si dovrà tornare a assumere quel senso di responsabilità che spetta a tutti noi, ognuno con le proprie competenze. Perché dopo essere usciti dalle secche è nostro dovere ristabilire la giusta linea di navigazione".

In apertura di rassegna, dialogo sul tema "Bip, suoni, parole. I segni della bellezza" che ha coinvolto l’uomo delle parole, lo scrittore e narratore toscano Stefano Massini uomo di teatro e televisione, e Paolo Barberis l’architetto spezzino fondatore di Dada e Nana Bianca, ideatore del motore di ricerca SuperEva mentre in collegamento streaming da Vicenza è arrivata la testimonianza del direttore d’orchestra Beatrice Venezi.