Donna di 30 anni massacrata con calci e pugni in via Vespucci

La giovane è in ospedale in prognosi riservata. La polizia raccoglie le prove e arresta un uomo di 40 anni

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Pisa, 12 febbraio 2022 - Una rabbia cieca declinata in un raptus omicida. L’aggressore l’ha colpita così tante volte e con tale brutalità che pure il freddo bollettino medico rende conto della mattanza: dieci costole fratturate, pneumotorace traumatico, frattura della mandibola e ricovero immediato in prognosi riservata. La vittima è una donna trentenne di origine straniera residente in Valdera.

L’aggressore, arrestato ieri dalla polizia, è un rumeno di 10 anni più anziano: è stato rintracciato a Taranto. La storia è questa. Primo febbraio, zona Stazione. Vittima e carnefice si conoscono in un locale; lei segue l’uomo in un appartamento che lui ha affittato da poco. E’ tarda notte e iniziano a litigare. Lui inveisce poi esplode e inizia a colpirla con raffiche di calci e pugni.

Una violenza inarrestabile tanto che la donna perde i sensi. Trascorrono le ore e siamo già al giorno successivo quando lei riprende i sensi. Apre gli occhi e si ritrova nel letto con a fianco – proprio come in un incubo – l’aggressore. Lei lo implora di riaccompagnarla a casa dalla propria famiglia, lui acconsente. La carica in auto, la porta sotto casa e poi scappa facendo perdere le tracce. Le condizioni di lei però sono pessime e viene subito trasportata in pronto soccorso.

Le indagini – coordinate dal pm Flavia Alemi della Procura di Pisa – coinvolgono più attori attraverso un gioco di squadra fra la squadra Mobile di Pisa e il commissariato di Pontedera. Raccolto il racconto della vittima – ascoltata in ospedale – gli inquirenti individuano in via Vespucci l’appartamento dove si è consumata la violenza.

All’alba di giovedì l’immobile viene sottoposto a perquisizione da parte della Squadra Mobile. Nella stanza – ove lo straniero si era appoggiato soltanto per qualche giorno prima di lasciare Pisa –, vengono rinvenute dagli investigatori della polizia scientifica di Pisa e Firenze, copiose tracce ematiche e di fluidi corporei. E questo malgrado l’inutile tentativo del rumeno di cancellare il sangue. I campioni raccolti saranno, nelle prossime ore, oggetto di approfondimento.

Sempre nella camera sono rinvenuti anche alcuni effetti personali: univocamente – spiega la polizia – riconducibili al presunto autore, evidentemente dimenticati dallo stesso all’atto dell’allontanamento dall’immobile. Gli elementi raccolti, congiuntamente all’esame di alcuni testimoni chiave, hanno consentito la costruzione di un quadro gravemente indiziario nei confronti del presunto autore della violenza. Un quadro tale far scattare l’arresto. Nella tarda nottata di giovedì il 40enne rumeno è stato quindi rintracciato dagli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Taranto e tratto in arresto con l’accusa – fra le altre – di tentato omicidio.