REDAZIONE AREZZO

Al via il Premio Pieve Saverio Tutino 2025, con il titolo “1945-2025 Il ritorno della memoria”

Otto diari finalisti, in quattro giornate che puntano sull’importanza di ricordare, sulla memoria come maestra di vita, sottolineando il tempo della libertà riconquistata attraverso voci diversissime

Gli otto finalisti

Gli otto finalisti

Arezzo, 9 settembre 2025 – Al via dal 18 al 21 settembre nella città del diario il Premio Pieve Saverio Tutino 2025, alla sua 41a edizione con il titolo 1945-2025 Il ritorno della memoria.

Manifestazione storica dedicata alla scrittura autobiografica, il Premio presenta nuove uscite editoriali e progetti,esposizioni, performance, spettacoli teatrali, fino agli otto diari finalisti, in quattro giornate che puntano sull’importanza di ricordare, sulla memoria come maestra di vita, sottolineando il tempo della libertà riconquistata attraverso voci diversissime: dal direttore scientifico dell’Archivio Camillo Brezzi e la direttrice Natalia Cangi al Premio Tutino Giornalista Rita Baroud, la giovane reporter palestinese che ha raccontato da Gaza la fame e la guerra nel suo paese, e il Premio Città del diario Antonio Scurati, l’autore del romanzo monumentale M costruito su una mole impressionante di documenti sulla storia di Benito Mussolini, dalla conquista del potere fino alla morte.

In concorso Fitte corrispondenze, memorie, diari, ci tramandano i ricordi degli autori -tra il 1917 e il 2021- assieme ai loro progetti per il futuro, richieste di aiuto, lettere d’amore: da Veneto, Campania, Emilia Romagna, Sicilia, Lazio, Toscana, Marche, raggiungono gli Stati Uniti, l’Africa, l’Europa orientale: in ordine di tempo, Ricciardo Vaghetti è l’autore del primo dei testi in concorso, una memoria da un fronte della Grande guerra, preludio al secondo conflitto. Il dolore per la lontananza e l’incertezza del futuro dei primi anni Quaranta affiorano ugualmente nell’epistolario di Bernardina Casarin e Vittorio Binotto, alpino della Divisione Julia; nel diario del tenente del Genio Arnaldo Manni dal fronte della colonia italiana di Rodi; nella memoria del soldato Tito Zampa in fuga dall’isola di Kos, nel Mar Egeo, dopo l’armistizio.

Negli anni della ricostruzione, assieme al desiderio di affermazione professionale e di perfezionamento accademico nei centri di eccellenza americani, si respira ancora la paura di nuovi conflitti nella corrispondenza affettuosamente pugnace dello scienziato, allora dottorando, Eduardo Renato Caianiello con sua moglieCarla Persico, tra Napoli e Stati Uniti; e l’ambizione a una vita più agiata, ancora negli Stati Uniti del dopoguerra, nella lunga memoria di Francesca Ingoglia. Parte dallo Zaire degli anni ’90 il fiume di lettere di Chiara Castellani, medico e missionaria laica, con i suoi amici, colleghi, familiari; e tra Roma e Venezia, a cavallo del Duemila, Debora Pietrarelli cerca di ricomporre in una memoria intensa le diverse fasi della sua vita e delle sue relazioni familiari.

L’opera vincitrice sarà annunciata nella manifestazione conclusiva condotta da Guido Barbieri e Monica D’Onofrio affiancati da Paola Roscioli e Mario Perrotta per le letture. La cerimonia sarà trasmessa in differita da Rai Radio3 il 23 settembre.

Le esposizioni, i workshop, i podcast inaugurano il Premio GIOVEDÌ 18: Il tesoro dell’Archivio a cura di Cristina Cangi; disegnami, trasposizione di pagine migranti attraverso le tavole illustrate di Pietro Battistella, Giovanni Cocco, Lorenzo Marcolin, Marina Marin, Maria Virginia Moratti, Mihaela Šuman, Fausto Tormen; Persistenze. Ciò che resiste ritorna a cura di Matilde Puleo con opere di Max Fish, SOFUA, Sandra Stocchi, e il workshop sul lavoro di Valente Assenzatenuto da Elena Merendelli, tutti artisti chiamati ad esplorare una diversa dimensione del ricordo e della testimonianza collettiva.

E, in anteprima per il pubblico del Premio, il podcast Genio e innovazione al femminile: voci di cambiamento dalla Toscana realizzato da Marco Stefanelli con una classe del Liceo “Piero della Francesca” di Arezzo.

Nel pomeriggio al via gli appuntamenti con i racconti, i diari diventati libri, le performance, e in serata il grande teatro. In programma: I muri parlano, progetto ideato da Diego Dalla Ragione e presentato nel nuovo spazio dell'Orto delle Pierguidi. Un percorso in divenire di venti mattonelle con QrCode che si snoderà nel centro storico di Pieve Santo Stefano per dar voce ai testimoni della distruzione della cittadina minata dai tedeschi nel 1944. Con il coordinamento di Giacomo Benedetti intervengono Dalla Ragione, Silvana Baldini, Stefano Silvestri; il volume Il cielo si colora di rosso (Forum Editrice, 2025), memoria di Bianca Levi Zagari sulla fuga della sua famiglia dai bombardamenti del 1943, con interventi di Camillo Brezzi, Lucio Levi Zagari e la Presidente Associazione delle istituzioni di cultura italiane Flavia Nardelli. Brani del testo saranno inoltre interpretati da Paola Roscioli, Compagnia Mario Perrotta, nella prima delle performance Tra voci di carta allestite nell’Asilo Umberto I; infine Marco Baliani, uno dei grandi interpreti della scena italiana, sarà a teatro con Corpo eretico. Dialogo in tempo presente con Pier Paolo Pasolini, un confronto «serrato, spietatamente sincero» con l’autore tra i più amati e discussi della scena intellettuale del Novecento.

VENERDÌ 19 Monica Barni, Alessandro Bollo, Massimo Bucciantini, Natalia Cangi, Roberto Ferrari, Enzo Rammairone, Emanuela Rossi, Domenico Scarpa presentano i racconti finalisti dell’edizione 2024 e il vincitore dell’edizione 2025 del Premio Barnaba, il concorso letterario promosso dal Museo Galileo di Firenze per celebrare il legame profondo tra le persone e il patrimonio museale; seguono il Premio Tutino Giornalista consegnato da Gloria Argelés a Rita Baroud in un incontro con i giornalisti Marianna Bruschi, Giulia Ciancaglini, Fabio Tonacci e la psichiatra e psicoterapeuta palestinese Samah Jabr; la performance di Andrea Merendelli La linea dell’Acqua: oceani e fiumi, andate e ritorni nell’Archivio di Pieve, storie di emigrazione che riguardano da vicino gli abitanti di Pieve, minata nel ’44; e due spazi per il progetto DIMMI di Storie migranti: incontro con i finalisti del 10° concorso DiMMi, presentati da Elena Pianea, Maria Nadotti, Khady Sene, Salif Thioune, Massimiliano Bruni, e Racconto personale, lo spettacolo di e con Mamadou Diakité, tratto dall’antologia Il confine tra noi (Terre di mezzo, 2020).

Sarà riservato in larga parte alle nuove pubblicazioni dei diari di Pieve Santo Stefano

SABATO 20: la storia degli internati militari italiani nei lager della Germania nazista ci arriva negli appunti quotidiani del sottufficiale del Regio EsercitoEttore Piccinini, deportato nei campi di lavoro del Reich subito dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 in Quando saremo di nuovo uomini. Storia della faccenda (il Mulino 2025), testo premiato nel 2023 con la menzione d’onore, presentato dalla figlia Francesca con Camillo Brezzi, Andrea Satta e Luciano Zani; quel che successe prima e dopo il 25 aprile di ottant’anni fa, nei ricordi custoditi a Pieve Santo Stefano e raccolti in Liberazione quotidiana (Succedeoggi Libri, 2025) di Nicola Maranesi e Pier Vittorio Buffa, presente all’incontro con l’editore Nicola Fano, lo storico Marcello Flores, e Monica D’Onofrio; La storia sono loro. Un secolo di Toscana nei diari di dieci donne (Millepagine, La Repubblica, 2025) curato con l’Archivio dal giornalista Gianluca Monastra, presente all’incontro; la memoria autobiografica di Albertina Castellazzi Cominciammo così la nostra vita.

Storia di una donna libera nella Milano del dopoguerra (Terre di mezzo, 2025), Premio Pieve 2024, con interventi di Guido Barbieri, Barbara Gabbrielli, Emanuela Lucchetti, e Irene Rodica Rudin; Sono una voce | DiMMi 2024 (Terre di mezzo, 2025), ultima pubblicazione della collana DIMMI, raccolta di storie di persone che hanno lasciato i paesi di origine e sono approdate in Italia. Intervengono Maria Nadotti, Alba Marina Ospina Dominguez, Gaia Colombo, Alessandro Triulzi, e Samah Jabr, che porta al Premio una testimonianza particolarmente vivida dai territori di guerra.

La memoria restituita dal gesto artistico passa dall’installazione Se queste parole potessero parlare dell’artista Francesco Petrone, analisi simbolica del respiro come prima e ultima manifestazione della vita, a cura di Chiara Guidoni; mentre lo spazio performativo Tra voci di carta è con Paola Roscioli alle prese con i testi Ad alta voce di Antonina Azoti, Premio Pieve 2004, e Tutta la polvere del mondo in faccia di Paola Tellaroli, Premio Pieve 2023; e con Mario Perrotta, drammaturgo, regista, interprete tra i più celebrati del teatro italiano, in scena con Nel blu.

Avere tra le braccia tanta felicità su musica di Domenico Modugno, una melodia che alla vigilia del boom economico rende l’intero occidente felice di esistere. DOMENICA 21 è la giornata delle premiazioni: del Premio Città del diario, degli otto diari finalisti e dei Premi speciali: il Premio speciale Giuseppe Bartolomei attribuito dalla Commissione di lettura alla memoria La storia dei miei cinque anni di guerra di Sante Mucchietto, e il Premio per il miglior manoscritto originale, attribuito dall’Archivio diaristico all’epistolario L’erto sentiero (1914-15) di Gastone Aliberti e Costanza Filocamo, in un appuntamento con Silvia Ronchey organizzato nella mattinata in cui la Commissione di lettura incontra i diaristi della lista d’onore autori di testi degni di nota ma non entrati in finale.

Interventi musicali della Pieve Jazz Big Band mentre brani dei diari in lista d’onore saranno letti e interpretati da Donatella Allegro e Andrea Biagiotti, attori e amici dell’Archivio, ai quali sono come sempre affidate tutte le letture dai libri presentati al Premio. Ideato e organizzato dall’Archivio diaristico nazionale, il Premio Pieve 2025 è sostenuto da Ministero della Cultura,Regione Toscana, Comune di Pieve Santo Stefano, Comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di Saverio Tutino, Consiglio Regionale della Toscana, Banca di Anghiari e Stia, Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Fondazione CR Firenze, L.A. Sistemi, TCA SpA, Società Riolo, e tanti altri partner e amici dell’Archivio, con la media partnership di RAI e il patrocinio di InToscana. il premio pieve l’opera ritenuta più meritevole dalla Giuria nazionale, fra le otto finaliste, è premiata con 1.000€ e la pubblicazione del testo, a cura della casa editrice Terre di mezzo direzione artistica Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Massimiliano Bruni, Natalia Cangi, Giancarlo Della Luna, Monica D’Onofrio, Nicola Maranesi, Filippo Massi giuria nazionale Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Natalia Cangi, Gabriella D’Ina, Luca Formenton, Patrizia Gabrielli, Paola Gallo, Antonio Gibelli, Roberta Marchetti, Melania G. Mazzucco, Annalena Monetti, Maria Rita Parsi, Stefano Pivato, Sara Ragusa commissione di lettura Antonella Brandizzi, Natalia Cangi (presidente), Ivana Del Siena, Patrizia Dindelli, Carlo Fabbri, Elisabetta Gaburri, Rosanna Innocenti, Valeria Landucci, Antonio Magiotti, Giulia Mori, Luisa Oelker, Giada Poggini, Maria Zucca