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Cronaca

Zona gialla, caos a scuola: presidi per ore in bilico. Vaccinazione: 9 punti forti

Lezioni in presenza "fino" al 75%, poi la Regione rompe gli indugi e resta al 50. Campagna: quasi pronta la mappa di palasport & c. Contagi: un’altra morta

di Alberto Pierini

EZZO

Le lezioni in presenza restano al 50%: sempre non vengano estese al 75. Il sudatissimo decreto che da oggi cambia per l’ennesima volta la nostra vita trova la formula salomonica che per ore tiene i presidi in bilico. Si inventa una presenza in classe del 50% ma con un massimo del 75%: una forchetta che nel mezzo ha tutto. Perché in un caso mantieni gli attuali binari, studiati a tavolino per l’apertura di lunedì. Nell’altro devi ricominciare da zero.Tra i presidi inizia una consultazione serrata, favorita dalla chat che collega i capi d’istituto. C’è chi pregusta l’ampliamento, c’è chi mai si sposterebbe sul 51%. Tutti con un cerino in mano che brucia. Fino a quando la Regione, giustamente, non rompe gli indugi. Viva la permanenza in zona gialla, viva il ritorno in classe: ma la percentuale resta per tutti il 50%. "Una situazione surreale – commenta dal Pier della Francesca Luciano Tagliaferri – e come al solito a poche ore dall’introduzione della novità". Chi puntava ad estendere le lezioni in classe, sognava di aggirare i problemi tecnici che "sporcano" la didattica a distanza: dai collegamenti ballerini agli "hacker" dai filmati scarsamente didattici.

Intanto la campagna di vaccinazione prova a fissare le viti che mancano. Intanto la Asl si sta adeguando alla priorità fissata dal governatore Giani: che estende la prima fase della campagna di massa anche al personale della scuola. Una fase che dovrebbe scattare da febbraio.

Come? Priorità assoluta agli ultraottantenni già seguiti a domicilio per altre patologie: solo nel distretto aretino sono poltre duemila. Ruolo chiave ai medici di base per individuare quelli dai quali passare per l’iniezione della speranza.

Quindi la doppia priorità. Tutti gli over 80, che in provincia sfiorano le trentamila persone, comprese alcune decine di centenari. E per l’appunto il personale della scuola. Parliamo nel complesso di 5266 persone, organico di fatto compreso, e che spaziano dai docenti ai bidelli al resto del personale Ata e agli stessi presidi.

Già lunedì prossimo dovrebbero essere fissate le regole per gestire questa fase complessa della vaccinazione. E’chiaro che sulla popolazione saranno trovati modi articolati di prenotarsi. Una app come per il personale sanitario ma anche strumenti più tradizionali e diffusi, dalle mail alle telefonate. Intanto è in corso di definizione la mappa dei punti di somministrazione. "In generale – risponde il direttore della Asl Antonio D’Urso – ci vorrà ogni 40 mila abitanti almeno una struttura di ampie dimensioni". Quindi nove punti forti, compreso lo spazio di Arezzo Fiere in città. Ma ci sono da calcolare anche le situazioni geografiche, in un territorio nel quale la popolazione è diffusa su spazi anche ampi, cercando di evitare trasferimenti complicati per la vaccinazione. Nevralgici i medici di famiglia se arriverà l’ok al terzo vaccino, quello di Oxford, più facilmente conservabile e iniettabile.

A ieri le somministrazioni sono arrivate a quota 4749, delle quali 1159 nelle Rsa: un sostanziale 70% del totale e con le agende di prenotazione comunque piene. Da domani scatteranno i primi richiami, da lunedì le prime dosi di Moderna, poco più di 500 nella nostra provincia. Intanto i contagi restano stabili ma arriva un’altra vittima, una donna di 93 anni, e un aumento di ricoveri nel reparto, da 65 a 71. E la corsa contro il tempo continua.