
Musicisti in erba: Olimpia Pelletier sopra e accanto Alberto Cartuccia
Il bambino prodigio (meglio universalmente noto nella terminologia francese: enfant prodige) ha sempre suscitato in ogni tempo stupito interesse per magistrali capacità e conoscenze, in termini di padronanza tecnica ed espressiva, dimostrate normalmente fra gli otto e i tredici anni. Ovviamente non tutti i bambini prodigi sono geni, nel senso che non tutti mantengono, divenuti adulti, le promesse e soprattutto sono pochissimi quelli che si realizzano come innovatori e forniscono spunti di cambiamento e sviluppo alle generazioni successive (parliamo dei Pascal, dei Kripke, dei Mozart, dei Picasso), ma è certo che tutti gli artisti “arrivati” sono stati bambini prodigio: basta pensare ad Accardo, Ughi, Baremboim, Marta Argerich e Anne- Sophie Mutter!).
Le cronache aretine registrano due bambini che possono essere classificati come prodigio: il pianista Fabio Bidini che debuttò al Circolo Artistico a otto anni e il flautista Roberto Fabbriciani che debuttò a undici al Teatro Petrarca col gran concerto per flauto e orchestra di Tartini e a quattordici conseguì il diploma. Entrambi hanno portato poi il nome di Arezzo dappertutto nel mondo: Bidini è Steinway testimonial, insegna a Los Angeles e a Berlino ed è vincitore dei più prestigiosi concorsi internazionali, fra cui il Busoni e il Van Cliburn. Fabbriciani ha enormemente arricchito la tecnica del suo strumento inducendo decine di celebri compositori a scrivere brani per lui; ha costruito e lanciato il flauto iperbasso e da qualche anno è entrato nella cerchia ristretta dei compositori internazionali.
Parliamo di bambini prodigio perché domenica 25 al Teatro Petrarca ben due se ne esibiranno con l’Orchestra Sinfonica Calcit diretta dal Maestro Carmelo Giallombardo: il pianista novenne Alberto Cartuccia Cingolani e la violinista tredicenne Olimpia Pelletier. Alberto, vincitore di 38 concorsi e, buon ultimo, vincitore assoluto del Concorso Calcit dello scorso anno, eseguirà il Concerto in do magg. di Haydn (curiosamente è quello con cui debuttò il Bidini), mentre Olimpia (allieva del “Mascagni” di Livorno e vincitrice del Concorso “Riviera Etrusca”) eseguirà il Concerto K 207 di Mozart.
Nello spirito della raccolta di fondi per il Calcit si deve a Greta Palazzini l’intuizione che i tempi fossero maturi per aprire a 180 gradi alla musica con la Rassegna, giunta alla 31.ma edizione, e con il Concorso che, giunto alla 23.ma edizione, negli anni è venuto crescendo di qualità in maniera esponenziale per culminare con la costituzione di un’orchestra finalizzata appunto ad accompagnare i vincitori.
La kermesse è resa possibile anche dal fatto che i numerosi artisti di chiara fama che compongono le giurie, nonché tutti gli accompagnatori, gli orchestrali e i membri dello staff offrono la loro opera a titolo gratuito. La Rassegna, cominciata martedì 13 e chiusa domenica scorsa con il concerto del concittadino Marco Baragli, flautista ufficiale di Buckingham Palace, ha visto esibirsi nel Salone delle Feste del Circolo Artistico il fior fiore dei musicisti aretini e toscani. Si sono succeduti complessi corali, solisti di vari strumenti, cantanti e organici cameristici per un totale di 448 iscritti con la non trascurabile incasso di 10.500 euro per il Calcit.
Il Concorso, intitolato a Gianfranco Barulli, figura storica del calcit, comprende varie categorie, fra cui musica moderna, jazz e danza in base all’età (si parte dai sette anni). Inizia, sempre all’Artistico che ormai da alcuni anni offre una location ottimale, giovedì 22 e si chiuderà appunto domenica 25 con il concerto dei primi classificati di ogni categoria, la premiazione delle 3 migliori scuole, del miglior Maestro, dei quattro primi assoluti e del vincitore assoluto. Musica non stop per tutta la giornata, e chiusura col botto in serata con il gran concerto al Petrarca.