
Domani ad Arezzo Fiere il convegno Estra in collaborazione con Qn-Quotidiano Nazionale. Presenti il ministro Pichetto Fratin, il governatore Giani, l’ad di Leonardo Cingolani e Macrì.
Sarà una giornata speciale, quella di domani, per Arezzo. Una di quelle in cui una città diventa il simbolo di una nuova direzione, di un cambiamento possibile, concreto, urgente. Arezzo Fiere e Congressi ospiterà infatti il convegno nazionale "Una transizione ecologica giusta e raggiungibile – Strategia territoriale e nazionale", promosso da Estra in collaborazione con Qn – Quotidiano Nazionale. Un evento che non è solo un incontro tra esperti e istituzioni, ma un vero e proprio laboratorio di idee, visioni, proposte e confronti. Un’occasione in cui il territorio diventa voce attiva di un cambiamento che non può più attendere.
Dalle ore 9.45, con l’arrivo dei partecipanti e il welcome coffee, prenderà forma una giornata che si preannuncia intensa e ispirata. Alle 10.15, l’inizio ufficiale dei lavori sarà affidato all’introduzione di Cristina Privitera, vice direttrice de La Nazione, chiamata a fare da filo conduttore tra le voci che si alterneranno sul palco. L’obiettivo è chiaro: discutere concretamente come rendere la transizione ecologica non solo necessaria, ma anche equa, condivisa e soprattutto realizzabile.
"Non esiste transizione senza una rivoluzione culturale – spiega alla vigilia Francesco Macrì, presidente esecutivo di Estra – vogliamo che da Arezzo parta un messaggio forte, capace di unire istituzioni, imprese e cittadini in un cammino comune, con il territorio al centro".
Macrì sarà tra i primi a prendere la parola domani, seguito da una platea d’eccezione: Eugenio Giani, presidente della Toscana, porterà il punto di vista di una regione che ha messo la sostenibilità tra i pilastri del proprio sviluppo; sarà poi la volta di molti sindaci, in rappresentanza di città toscane e non solo, a testimonianza che la transizione si fa nei Comuni, tra i cittadini, nella vita quotidiana.
Prenderanno parte alla tavola rotonda Nicoletta Fabio, sindaca di Siena, Ilaria Bugetti, sindaca di Prato, Sara Funaro, sindaca di Firenze, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo e Daniele Silvetti, sindaco di Ancona. Un parterre di amministratori che conoscono le difficoltà del cambiamento ma anche le opportunità che può offrire.
"Ogni città ha le sue sfide – sottolinea Ghinelli – ma è proprio nei contesti locali che si costruisce il senso di una transizione che non lasci indietro nessuno. Arezzo è pronta a fare la sua parte, con coraggio e responsabilità".
A portare numeri e percezioni sarà Andrea Alemanno di Ipsos, che illustrerà dati inediti sulle opinioni dei cittadini italiani riguardo alla transizione ecologica. Quanto la conoscono, quanto la temono, quanto la desiderano: il termometro sociale di un cambiamento che riguarda tutti.
Il momento clou arriverà nel panel finale, dedicato alla dimensione nazionale e industriale. Sul palco saliranno Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e Roberto Cingolani, attuale amministratore delegato di Leonardo ed ex ministro della Transizione Ecologica. Con loro, la direttrice di Qn La Nazione-Il Resto del Carlino-Il Giorno, Agnese Pini, che modererà un confronto destinato ad alzare lo sguardo sul Paese intero. Quali sono le politiche in campo? Quali i prossimi passi? Quali le priorità? Cingolani, tornato al centro della scena in qualità di guida di una delle principali aziende italiane nel settore tecnologico e industriale, porterà una riflessione sulla necessità di innovare senza rinunciare all’inclusività. “La transizione non può essere uno sforzo per pochi – ha detto in un’intervista recente –. Deve essere un progetto nazionale e condiviso.”
Il convegno si concluderà attorno alle 12.40 con un momento conviviale, occasione per fare rete tra amministratori, tecnici, imprenditori e cittadini. Ma, al di là del programma, quello che resterà di domani sarà probabilmente un’energia nuova: la consapevolezza che ogni territorio può essere protagonista del cambiamento, che ogni scelta – anche la più piccola – può incidere sul grande disegno del futuro.
Arezzo, città dal patrimonio millenario, domani si trasforma in laboratorio di visioni. Non si parlerà solo di pannelli solari, mobilità elettrica o gestione dei rifiuti. Si parlerà – soprattutto – di persone. Di come includerle, ascoltarle, coinvolgerle. Di come rendere giusta una transizione che rischia, se mal gestita, di generare nuove disuguaglianze. Ecco perché questo appuntamento non è solo tecnico, ma profondamente umano. Non solo una conferenza, ma una chiamata collettiva all’azione. Perché cambiare si può. Ma bisogna farlo insieme. E da domani, da Arezzo, forse il cambiamento avrà una voce più forte.