
La Blu Oro del Borghetto di Monte San Savino all’indomani del furto avvenuto nella notte tra lunedì e martedì
L’ultimo colpo in ordine di tempo è avvenuto alla Blu Oro di Alberoro, un paio di giorni fa. Una banda di ladri ha agito con rapidità e precisione, forzando l’ingresso del capannone e portando via un’ingente quantità di oro semilavorato, circa 200 mila euro. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e gli istituti di vigilanza privata, ma i malviventi erano già fuggiti facendo perdere le loro tracce. Un’azione fulminea e silenziosa che ha confermato come le aziende orafe siano nel mirino di gruppi ben organizzati, capaci di colpire in pochi minuti lasciando danni economici e psicologici enormi.
Il furto alla Blu Oro è solo l’ultimo episodio di una lunga scia che ha segnato l’intero 2025 fin dai primi giorni dell’anno. A gennaio i ladri avevano tentato un assalto alla Cm Diamantature di San Zeno, forzando il muro di un’azienda confinante con un muletto rubato. L’allarme li aveva messi in fuga prima che potessero entrare in azione. I danni strutturali sono stati comunque pesanti e la scena trovata dai dipendenti al mattino parlava chiaro.
A febbraio un’importante operazione delle forze dell’ordine ha portato allo smantellamento di una banda attiva tra Toscana, Umbria e Lazio, specializzata in furti e rapine ai danni di aziende orafe e gioiellerie. Undici gli arresti, tra cui un ex orafo aretino che avrebbe fornito ai complici informazioni cruciali su impianti di allarme, orari di lavoro e accessi secondari. Le indagini hanno ricostruito una rete criminale ben ramificata, capace di pianificare i colpi nei minimi dettagli.
Ad aprile è stata invece sgominata una banda di otto romeni, accusata di diversi furti tra Arezzo e la Valdichiana. Il gruppo utilizzava veicoli rubati e strumenti professionali per neutralizzare i sistemi di sicurezza in pochi minuti. Secondo gli inquirenti, operavano con basi logistiche tra Pistoia e Perugia, colpendo di notte aziende isolate e ben conosciute.
Nel corso del 2024 si erano già registrati almeno ventiquattro furti nelle aziende orafe del territorio, con una preoccupante intensificazione negli ultimi tre mesi dell’anno. Le cronache locali riportano casi sempre più frequenti di aziende colpite anche più volte in poche settimane, spesso con modalità simili. Segno di una conoscenza approfondita degli obiettivi scelti.
Il 2025 conferma dunque un andamento allarmante che sta mettendo in seria difficoltà il comparto orafo aretino, uno dei più importanti d’Italia per numero di imprese e capacità produttiva. Il clima tra gli imprenditori è teso e cresce la sensazione di vulnerabilità, in un settore che rappresenta non solo un’eccellenza economica, ma anche una componente identitaria fondamentale per il territorio aretino.