
Il confine di regione fra Toscana e Umbria alla Dogana
Arezzo, 11 novembre 2020 - La storiella di primavera che ora si ripete in autunno con l’introduzione della zona arancione a causa del Covid-19. Due centri praticamente attaccati, Sansepolcro sul versante toscano e San Giustino su quello umbro, collegati da un’unica strada, la vecchia Tiberina 3 bis, in mezzo alla quale si innalza idealmente di nuovo il muro, perché in un sol colpo cambiano Comune, Provincia e Regione di appartenenza. Ma il vero problema, dato che il divieto persiste anche nei semplici spostamenti fra Comuni di una stessa regione, è un altro: la località Dogana, appena si entra in territorio umbro, è popolata da biturgensi di origine e tuttora di… abitudini, che magari hanno i genitori residenti a Sansepolcro e che per questione di centinaia di metri non dovrebbero adesso incontrare. “Siamo di fatto tornati alla fase 2 – ha dichiarato Antonello Guadagni, comandante della polizia municipale di Sansepolcro – e all’altezza del confine effettueremo controlli con il potenziale umano che abbiamo a disposizione. Cercheremo di essere il più possibile flessibili: se qualcuno ci chiede l’ingresso perché ha un genitore che non sta bene è difficile negarglielo, ma ci sono altre situazioni, vedi per esempio la persona di Sansepolcro che ha un appezzamento a San Giustino e deve recarsi a dar da mangiare agli animali, oppure ci fa presente che quel particolare prodotto alimentare per la salute del suo cane lo deve acquistare a Città di Castello, perché qui non si trova. Come fai a dire di no?”. Le differenze regionali in quale caso possono emergere? “Nei servizi. Se un cittadino di Anghiari deve recarsi a Sansepolcro perché il suo Comune di residenza è sprovvisto, allora va bene, ma già per San Giustino il discorso potrebbe essere diverso, in base ai criteri adottati dalle rispettive Regioni".