Sonia Fardelli
Cronaca

I segreti dei vini camaldolesi, le antiche cantine fanno sold out. Altre due date per i partecipanti

Una visita guidata che affonda le radici nella tradizione vinicola monastica dei secoli passati

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Dopo la visita alle cantine ci sarà un’escursione nella secolare foresta di Camaldoli da dove sarà possibile raggiungere il monastero con la visita all’antica farmacia e la degustazione di vini ancora oggi prodotti dalla Cooperativa Agricola La Mausolea

Poppi (Arezzo), 9 agosto 2024 – Le antiche cantine dei monaci camaldolesi fanno il sold out. Per la prossima visita del 17 agosto ci sono già oltre quaranta partecipanti e le prenotazioni sono state chiuse. Per accontentare le tante richieste però la cooperativa In Quiete e l’Ordine Camaldolese, organizzatori dell’evento, hanno deciso di aggiungere altre due date: il 24 e il 31 agosto. Quando i monaci camaldolesi apriranno di nuovo le porte delle loro antichissime cantine e sveleranno i segreti della produzione di pregiatissimi vini. Tra cui il Vinum Aurem, prelibato vino da contemplazione, dal colore giallo ambrato, vellutato e armonico al palato, che da secoli viene prodotto dai monaci camaldolesi alla Mausolea di Soci, magnifica villa seicentesca, che, utilizzata un tempo come foresteria per i pellegrini in cammino verso il sacro eremo, custodisce al suo interno una ricca collezione di arredi del XVII e XVIII secolo e affaccia su una tenuta di ben 350 ettari fra filari di vigneti, campi coltivati e attività zootecniche. Grazie all’iniziativa "Vinum Aureum - Le cantine proibite dei Monaci Camaldolesi" sarà possibile entrare in questa importante residenza e visitare con una guida esperta le storiche cantine dei monaci.

Un mondo antico che ha affascinato i partecipanti alla prime due visite. "Sembra davvero di tornare indietro nel tempo - dice Andrea Gambassini della cooperativa In Quiete - i monaci non hanno cambiato nulla nelle loro cantine. E’ rimasto tutto come allora, con botti antichissime ed enormi, che sono state costruite direttamente nelle cantine. Anche le ragnatele - dice con una battuta - penso che abbiano secoli. Alla gente piace tutto questo ed abbiamo avuto tante richieste da persone di tutte le età". E con questa visita guidata si entra in un mondo arcaico che affonda le radici nella tradizione vinicola monastica dei secoli passati come documentano alcune botti risalenti al 1753.

Qui, nelle viscere della Casa delle Vigne, le naturali condizioni di temperatura e l’assoluta assenza di vibrazioni e correnti d’aria garantiscono ancor oggi un habitat ideale per l’affinamento e conservazione dei vini. Dopo la visita alle cantine ci sarà un’escursione nella secolare foresta di Camaldoli da dove sarà possibile raggiungere il monastero con la visita all’antica farmacia e la degustazione di vini ancora oggi prodotti dalla Cooperativa Agricola La Mausolea.