LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Viabilità, le strade fragili e le grandi incompiute

Dossier sulle criticità della rete alla giornata dell’economia: E45 e S71 "sorvegliati speciali". Arezzo-Monte San Savino da completare

di Lucia Bigozzi

La rete delle infratrutture ha maglie larghe da raccordare e alcune criticità che da tempo attendono soluzione. E’ una fotografia in bianco e nero quella scattata da Stefano Maggi, docente di storia dei trasporti e turismo all’università di Siena, e consegnata al sistema imprenditoriale ed economico aretino.

A breve uscirà il "libro bianco" delle infrastrutture a livello regionale e il quadro sulla provincia di Arezzo traccia punti di forza e di debolezza, al netto degli interventi di manutenzione ordinariasempre più urgenti visto lo stato della maggiorparte delle strade che collegano le quattro vallate al capoluogo.

"In generale, la provincia di Arezzo non è messa male, anche se ci sono situazioni come la Grosseto-Fano che necessitano di essere completate nel tratto aretino, poi c’è la superstrada E45 che mette in comunicazione Cesena e Orte da monitorare con cura", avverte Maggi. Già, la superstrada strategica per i collegamenti tra Valtiberina ed Emilia Romagna resta il "sorvegliato speciale" e la priorità nell’agenda dei problemi da risolvere. "E’ una strada fragile, realizzata tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta. Manca parte della viabilità alternativa e nel comune di Pieve Santo Stefano quatto chilometri di percorso sono inagibili da venti anni".

C’è poi la strada regionale umbro-casentinese (la cosiddetta 71), altro snodo fondamentale per i collegamenti tra Umbria e Toscana, sulla quale ogni giorno si riversano migliaia di veicoli e mezzi pesanti. Il risultato è una viabilità congestionata da "mettere in sicurezza" è specificato nel report sulle infratrutture aretine. Restando in Casentino, la stessa arteria di comunicazione consente la mobilità con la Valtiberina e con la superstrada E45 ma, avverte Maggi, "non c’è un servizio di trasporto pubblico fra Badia Prataglia e Bagno di Romagna. Nel tratto romagnolo c’è una lunga frana". La radiografia sulla viabilità accende un faro anche sul raccordo alle porte di Arezzo che conduce al casello dell’Autosole.

In questo caso, viene segnalata la necessità di realizzare quattro corsie di marcia per favorire lo scorrimento del traffico.

Da Arezzo a Monte San Savino e in particolare il tratto della superstrada che affianca la strada statale 73 aretina. Qui la criticità segnalata sta nel fatto che "arrivati al termine di questa strada, si rientra sulla statale 73, diretta a Siena via Rigomagno. Manca il proseguimento a quattro corsie fino a Rigomagno".

Interconnessioni sempre più strategiche sia per la mobilità delle persone e per l’economia locale, sulle quali c’è ancora molto da lavorare.