REDAZIONE AREZZO

Verso le Regionali, Laura Chieli: "Primo obiettivo la sanità"

Consigliere comunale di Sansepolcro e candidata per Fratelli d'Italia al Consiglio Regionale della Toscana

Laura Chieli

Laura Chieli

Arezzo, 11 settembre 2025 – "C’è una Sanità Toscana raccontata e poi c’è quella reale. C’è una Sanità Toscana sbandierata da chi governa la Regione e dai suoi emissari e c’è quella vissuta da noi che questa regione la abitiamo. Sono due Sanità diverse, che non si assomigliano per niente. Si narra di una Sanità Toscana sul podio nazionale delle eccellenze… ed è senz’altro così pensando al Meyer o a Careggi; ma non c’è solo Firenze: c’è anche Arezzo con le sue vallate! Mi batto per la Sanità Aretina da quando sono diventata Consigliere del Comune di Sansepolcro, per l’esattezza dal 2021” così Laura Chieli, candidata per Fratelli d'Italia al Consiglio regionale della Toscana.

"Da allora, con il Consigliere Regionale Gabriele Veneri, ho affrontato tante battaglie perché la nostra terra fosse ascoltata in Regione, almeno sul fronte della tutela dei livelli essenziali del servizio sanitario. Purtroppo, ogni volta, il nostro richiedere il minimo dovuto si è trasformato nello scontro silente e cortese con un consolidato sistema di potere. Sì, silente, cortese… perché erano tutti molto gentili e pronti a riceverci, ascoltarci, promettere e dirci di sì; non c’era mai bisogno di litigare. Ma finiva tutto lì: alle parole date non sono mai seguiti i fatti.

Il punto a cui siamo giunti è il risultato di un potentato che si è consolidato e incancrenito nell’esercizio di tre “-crazìe”: tecnocrazia, burocrazia e management-crazia; ognuna ha perseguito finalità proprie e scollegate tra loro che non hanno coinciso mai con la salute delle persone, bensì con la conservazione del sistema clientelare e dei posti di potere.

Il declino è iniziato in modo inarrestabile nel 2015, quando il Governatore Enrico Rossi ridusse le Asl toscane da 16 a 3, creando le famigerate “Aslone” in nome della necessità di garantire al sistema sanitario efficienza e ottimizzazione. Concentrare le funzioni e la tecnologia nelle grandi strutture avrebbe dovuto alleggerire i piccoli ospedali di periferia dalla specialistica, per potenziarli nella gestione delle emergenze-urgenze attraverso l’implementazione dei vari Pronto Soccorso; questi sarebbero dovuti diventare eccellenze assolute, in stile Grey’s Anatomy, mentre le cliniche centrali - come il San Donato - avrebbero dovuto trasformarsi in efficientissimi HUB ad alta complessità ed intensità assistenziale per tutta la provincia.

Tale grandiosa opera è stata portata avanti fino ad oggi dall’attuale Governatore Eugenio Giani e i risultati sono sotto gli occhi di tutti! La Sanità Toscana “vanta” un disavanzo strutturale (cioè che si ripete ogni anno) di bilancio per circa 250 milioni, che La Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti definisce “non più sostenibile”; a nulla è valso l’innalzamento dell’IRPEF al di sopra di tutte le altre regioni italiane! Gli ospedali di vallata sono stati progressivamente depotenziati, svuotati… sottodimensionati negli organici del personale medico e paramedico, persino nelle unità basilari di Pronto Soccorso e Medicina Interna; di conseguenza stabilizzare adeguatamente i casi ordinari con le cure di base è diventata un’impresa pressoché impossibile e all’HUB San Donato - anziché arrivare i pazienti più complessi - giungono praticamente tutti, al punto da mandare in tilt l’intero sistema.

Mi preme ricordare un episodio che esprime tutta l’inettitudine della gestione sanitaria che Arezzo e le sue vallate stanno pagando: dopo poco più di un mese che il Senatore di FdI Franco Zaffini era stato nominato Presidente della Commissione Sanità al Senato, lo invitammo a visitare l’ospedale Valtiberino, a Sansepolcro. L’allora Direttore Generale dell’Asl Sud-Est declinò l’invito e mandò altri in sua vece. Nell’occasione Zaffini sottolineò con forza l’impegno a potenziare e valorizzare l’Ospedale Valtiberino che raccoglie un bacino d’utenza dislocato e disagiato, dichiarando la sua personale disponibilità nell’intraprendere una nuova progettualità condivisa con l’Azienda Sanitaria.

Propose quindi a chi era lì per rappresentare i vertici della Direzione Sanitaria di inserire Sansepolcro in un Percorso Assistenziale di Rete, sviluppando una unità di eccellenza clinica quale potrebbe essere stata la Riabilitazione Cardiologica Post Acuzie; a tal fine richiese che gli fosse inviato uno specifico progetto che avrebbe preso in carico personalmente. L’incontro si concluse con questo specifico accordo e con grande soddisfazione da parte di tutti. Bene: il progetto per potenziare l’Ospedale Valtiberino al Senatore Zaffini non è mai arrivato!

A fronte di tale e tanta ingiustificata noncuranza nei confronti della Sanità Aretina e Toscana in genere, è la riforma del sistema della Sanità stessa il primo obiettivo del mio impegno e del programma di Alessandro Tomasi, perché è arrivato il momento che Arezzo e le sue vallate possano contare qualcosa e siano portate al centro della politica regionale. Siamo tutti stanchi di questo sistema che concepisce la sanità come una qualunque azienda il cui traguardo non è la salute, ma il profitto.

Siamo stanchi di una sanità che non funziona e che continua a reggersi in piedi solo grazie alla dedizione eroica di medici, infermieri e operatori. Siamo stanchi di una sanità pubblica che foraggia quella privata. Una nuova Sanità Toscana è possibile e doverosa, ma non potrà certo verificarsi con Giani di nuovo governatore e nemmeno con chi si candida nella lista di Giani rivestendo il ruolo di Presidente di OPI (Ordine delle Professioni Infermieristiche) di Arezzo, dalla cui poltrona in questi anni non ha fatto altro che incensare la gestione della Sanità Toscana. La nostra terra merita molto di più!"