Val di Chio, niente Rai con il digitale: scatta la protesta

I residenti della frazione castiglionese lamentano il disservizio e il sindaco scrive al ministro

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Si evolve la tecnologia, ma non migliora il servizio. È questo in sintesi il riassunto di quanto avviene in Val di Chio dove i residenti non vedono i canali della tv di Stato con il nuovo digitale terrestre. Da inizio giugno, anche la Toscana ha completato il passaggio al nuovo standard DVB-T2, riorganizzando le frequenze. Un’operazione voluta anche per migliorare il segnale e il servizio. Ma non sempre è andata così. È il caso della Valle di Chio, protetta dalle montagne, dove il segnale televisivo ha sempre avuto difficoltà ad entrare. I castiglionesi che ci abitano si sono rivolti al sindaco Mario Agnelli, il quale ha preso carta e penna e ha scritto al ministero competente, segnalando il problema. La risposta è arrivata puntuale e anche piuttosto diretta, senza troppi giri di parole: di fronte alle lamentele degli utenti, da Roma si invita a far richiesta della parabola, perché il territorio è coperto dal satellite. "In pratica – dicono da Palazzo San Michele – i cittadini si devono attivare per richiedere l’apparecchiatura e di tasca propria installare tutto il necessario, tra cui parabola e decoder satellitare, per poter ricevere i canali che non riescono a vedere con il digitale terrestre. Oltre il danno, anche la beffa".

Ma le questioni televisive castiglionesi non terminano qui, perché il passaggio al nuovo digitale ha avuto conseguenze anche per l’emittente "Linea Uno" che, da inizio giugno, non sta trasmettendo. La Tv castiglionese per oltre 30 anni, ha dato il suo contributo all’informazione locale, contando su un pubblico affezionato e interessato alle notizie della Valdichiana. Sulla vicenda, l’amministrazione comunale ha inviato una lettera alla Direzione Generale per le tecnologie delle comunicazioni e la sicurezza informatica, che non ha fornito una soluzione.