LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Un parco e palazzine di qualità. Primi spiragli dietro l’operazione. Più lontano lo svincolo stradale

Mistero sulle intenzioni di mister Prada: ma in passato aveva puntato a verde e ricucitura urbana. Sembrano esclusi residenziale e produttivo, spazi commerciali legati alla griffe? Il nodo parcheggi.

Mistero sulle intenzioni di mister Prada: ma in passato aveva puntato a verde e ricucitura urbana. Sembrano esclusi residenziale e produttivo, spazi commerciali legati alla griffe? Il nodo parcheggi.

Mistero sulle intenzioni di mister Prada: ma in passato aveva puntato a verde e ricucitura urbana. Sembrano esclusi residenziale e produttivo, spazi commerciali legati alla griffe? Il nodo parcheggi.

In città non si parla d’altro. Bertelli che compra l’area Lebole salvandola dall’oblio e rilanciandone potenzialità e funzione in un contesto urbano strategico, è il detto che salta di bocca in bocca. E si accompagna a una domanda, quanto mai d’obbligo, specialmente in un’operazione di portata storica per la città, attesa da anni e ora a portata di mano grazie all’investimento dell’imprenditore. Una mossa che aggiunge un tassello prezioso al puzzle che Bertelli sta componendo con acquisizioni di edifici storici e luoghi simbolo, ripercorrendo una sorta di mappa della memoria che ricuce gli anni della gioventù a quelli della scalata nell’Olimpo della moda. La domanda che corre è: cosa farà Bertelli? Quale destino ha in mente per l’imponente complesso, oltre tredici ettari, dove un tempo sorgeva la fabbrica che ha segnato la storia industriale della città e un passaggio cruciale per l’emancipazione femminile. Quale destinazione? L’operazione di acquisizione sarà conclusa definitivamente entro la fine del mese e per ora niente trapela sulle funzioni cui potrebbe essere destinata. Tutto sta nella mente - e nel cuore - di Bertelli. Ma se si leggono in filigrana, i "colpi" a segno negli ultimi anni si può immaginare che pure su quell’area di 170mila metri di superficie, l’imprenditore aretino abbia puntato per un rilancio nel segno della bellezza, dello stile, dell’eleganza. E non è complicato mettere in fila l’idea di alcuni anni fa, poi tramontata con il Covid insieme all’interessamento per l’area, con quella che pure oggi potrebbe avere un’evoluzione. Un ragionamento fatto per ipotesi ma che riporta a quella vecchia idea di trasformare una parte dell’area dell’ex fabbrica in un grande parco da donare agli aretini. È un’intenzione perfettamente nelle corde di Bertelli che, acquisizione dopo acquisizione, sta mostrando in concreto il suo legame, inossidabile, con la città e i suoi luoghi più rappresentativi. Nel novero delle ipotesi, è possibile che l’imprenditore abbia in animo di trasformare i vecchi immobili in strutture di altissimo livello architettonico, mentre un’altra parte degli edifici potrebbe essere destinata ad uso commerciale, non industriale, magari nell’ambito delle attività della galassia Prada. In quest’ottica pare tramontare l’opzione del raddoppio del raccordo fino all’hotel Truciolini chiesta a suo tempo dal Comune alla famiglia Carrara. Perchè il salvataggio della Lebole porta una sola firma: Patrizio Bertelli.

Lucia Bigozzi