REDAZIONE AREZZO

Un babbo violoncellista in classe. Tutti alla scoperta di un’orchestra

Luca Provenzani suona con il Maggio Musicale Fiorentino e ne racconta le emozioni. CLASSE IV A SCUOLA ELEMENTARE CESALPINO-GAMURRINI, AREZZO.

Un babbo violoncellista in classe. Tutti alla scoperta di un’orchestra

È stata una chiacchierata davvero interessante, ma allo stesso tempo rilassata e informale, quella con il professor Luca Provenzani quando è venuto a trovarci in classe. Normalmente siamo abituati a chiamarlo Luca e a vederlo semplicemente come il papà di un nostro compagno. Giovedì scorso, invece, tutto è stato molto diverso… Vederlo varcare la soglia dell’aula con quella gigantesca custodia per il violoncello ci ha emozionato.

Professor Provenzani, quando ha cominciato a suonare con il Maggio Musicale Fiorentino e qual è il suo ruolo?

"Non da molto. Prima ho suonato per 25 anni nell’Orchestra della Toscana. Poi, circa un anno fa, mi hanno chiamato a suonare come ’ospite’ nel Maggio Musicale Fiorentino. Io sono il primo violoncello, cioè il violoncello che è più vicino al direttore d’orchestra e che gli altri seguono. L’orchestra ha una vera e propria gerarchia, quasi come le strutture piramidali delle società delle civiltà antiche che state studiando. Il direttore guida il gruppo, interpreta lo spartito e, nel caso del concerto a cui avete assistito, era anche il primo violino".

Ci può raccontare la storia?

"L’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino ha più di 100 anni. Il famoso direttore indiano Zubin Metha è entrato nell’orchestra quando aveva 20 anni. Ancora oggi ne è direttore onorario a vita: ha più di 80 anni e, ad ogni esibizione, il pubblico, che è trascinato dal suo carisma".

Come avete adattato l’opera di Vivaldi per un pubblico di giovani ascoltatori inesperti?

"Non è stato fatto alcun adattamento e nessuna presentazione dell’opera di Vivaldi: questa scelta poteva non aiutarci a catturare l’attenzione di giovani ascoltatori. Ci avete piacevolmente sorpreso: siete stati molto bravi a seguire e avete dimostrato di apprezzare lo spettacolo, nonostante la vostra inesperienza".

C’è stato un momento di imbarazzo iniziale quando voi musicisti eravate in attesa dell’arrivo del direttore. Cosa ha pensato?

"In realtà non ero molto stupito, perchè è una sorta di ’meccanismo di teatro’: avviene spesso che il direttore d’orchestra si faccia attendere un pò per sottolineare la sua importanza e aumentare la suspense".

Esiste un codice di comportamento che gli spettatori devono rispettare quando assistono a una esibizione?

"La regola degli applausi, che in realtà è una consuetudine, prevede che non si applauda prima della fine dell’esecuzione di un pezzo musicale. Nelle ’Quattro Stagioni’ di Vivaldi ogni brano è formato da 3 tempi: Allegro, Adagio e Allegro. Molto spesso, alla fine del primo Allegro, l’ascoltatore è portato ad applaudire. Bisogna attendere che sia conclusa l’intera esecuzione prima di esternare il proprio gradimento".