Sono già in coda davanti all’albero di Natale. Senza lucine, senza palle di vetro, senza puntale con vista sul cielo. Ma con l’idea chiarissima di quale regalo vorrebbero ricevere: un lavoro. Un lavoro nelle casine tirolesi, il mercatino di montagna più meridionale del mondo, l’evento da un milione e mezzo di presenze. Oggi la Confcommercio, che segue l’organizzazione degli stand di piazza Grande "incastonati" nella Città di Natale lanciata dalla Fondazione Intour, apre la selezione del personale. Ma alla porta delle casine c’è già la coda. Oltre cento i curriculum arrivati a prescindere. Bruciando sul tempo non solo la data del casting, in calendario il 4 novembre, ma anche il primo segnale della grande occasione. "Non era mai successo - commenta Gianluca Rosai, vicedirettore di Confcommercio - di vederci arrivare offerte prima ancora di averle chieste". Ma è il Natale bellezza, e nessuno lo può fermare. Almeno il Natale aretino, tra gli angioletti una macchina da guerra che trita affari. I posti in palio sono circa novanta, a volte anche di più. Una proposta che fa il botto tra i giovani ma si rivolge a tutte le età: neanche leggerissima visto che si tratta di gestire un volume di persone imponente rimanendo in piedi nello stand almeno dieci ore al giorno. Però l’idea piace e parecchio. E lì dove fanno flop le mille richieste di lavoro dei locali, qualcuno addirittura costretto a chiudere per carenza di dipendenti, qui il Natale impazza e fa fa da traino.
Una corsa che partirà il 16 novembre per andare a dritto fino al 29 dicembre, tutti i giorni da giovedì a domenica, intensificando le aperture a cavallo delle grandi festività. Due i filoni: food e non food, per dirla in modo più casareccio banchi ai quali si mangia e banchi senza coltello e forchetta, solo artigianali. Oggi il bando con l’indicazione dei requisiti necessari, poi a novembre la selezione: non ci arriveranno tutti gli interessati, per ospitarli ci vorrebbe almeno l’Anfiteatro, il cui parco - tra l’altro - è chiuso da prima del Natale 2023. Una scrematura in base ai curriculum e poi via con i colloqui decisivi, gestiti da operatori in perfetto abito tirolese. Il tutto incardinato su un evento in trasformazione. In testa il trasferimento della Casa di Babbo Natale in Fortezza, in "condominio" con le attrazioni che la rocca ospitava un anno fa.
Da questa settimana scatterà la vendita dei biglietti: il clima è già caldissimo. I segnali? Le prenotazioni dei pacchetti turistici già superano del 20% quelle centrate un anno fa alla fine di settembre. Il segnale che il milione e 400mila presenze del 2023 batteranno quota un milione e mezzo? Rosai non solo ci spera ma da solista del bicchiere mezzo pieno ci crede. E del resto a spingere sull’acceleratore c’è una proposta ormai articolatissima e consolidata. Il mercatino delle meraviglie al Prato, affiancato da ruota panoramica, pista di pattinaggio sul ghiaccio, giostre e cotillons. La Fortezza di Natale. La mostra delle Lego in Fraternita, compreso il tour in una sorta di Italia in miniatura costruita con i mattoncini. Gli artigiani in Guido Monaco. I banchi tradizionali tra Risorgimento e San Jacopo. I sapori sotto i Portici. Il trenino a scorrazzare da un angolo all’altro del percorso.
Si aggiunge un ospite di prestigio: Giorgio Vasari e la sua mostra nel museo di San Francesco. Festeggia un grande centenario: 450 anni. Certo, tutto pensava meno di ritrovarsi davanti tanta gente in coda proprio lì davanti ai suoi capolavori in arrivo dalle gallerie di mezzo mondo. Anche se quella gente in coda, non sarà tutta per lui.