
L'ex poliziotto Incitti
Arezzo, 19 dicembre 2017 - Sono stati condannati a tre anni ciascuno per truffa aggravata l'ex poliziotto della procura di Arezzo Antonio Incitti e sua moglie Marta Massai, accusati di essersi fatti dare 50mila euro da un imprenditore dicendo che sarebbero serviti all'allora sostituto procuratore Roberto Rossi (oggi procuratore capo) per comprare un appartamento. L'inchiesta era stata trasferita a Genova per competenza territoriale su procedimenti che vedono coinvolti i magistrati toscani: il procuratore Rossi è parte civile.
Secondo l'accusa, tra il 2010 e il 2011 l'imprenditore Stefano Fabbriciani venne avvicinato da Incitti (che allora lavorava a stretto contatto con Rossi) e poi dalla moglie, i quali gli chiesero i soldi sostenendo che sarebbero serviti per comprare una casa al pm. Fabbriciani aveva dato il denaro e poi aveva denunciato tutto. Nel corso delle indagini, però, la Massai aveva detto che Rossi aveva avuto a disposizione un appartamento a Poggio Fabrelli, nel comune di Monte San Savino, di proprietà della società Italcasa (della Massai) che il pm aveva usato per incontri personali senza pagare l'affitto. Ne era nato un fascicolo sempre in mano ai magistrati genovesi per abuso d'ufficio, ma l'inchiesta era stata archiviata.