GAIA PAPI
Cronaca

Trova un buono postale del 1961: "Azione legale: vale 37 mila euro"

La storia di Marzia Donnini: valeva mille lire, l’ha ritrovato spostando un mobile: "È scaduto ma non mi arrendo"

Marzia Donnini vive in città e. durante i lavori di risanamento della sua taverna ha deciso di svuotare alcuni mobili chiusi da decenni. E ha fatto la scoperta

Marzia Donnini vive in città e. durante i lavori di risanamento della sua taverna ha deciso di svuotare alcuni mobili chiusi da decenni. E ha fatto la scoperta

A volte basta spostare un mobile per ritrovare un pezzo di passato. È quanto accaduto a Marzia Donnini, 72 anni, aretina, che durante i lavori di risanamento della sua taverna ha deciso di svuotare alcuni mobili rimasti chiusi per decenni. "Buttavo via vecchi fogli, libretti, carte inutili", racconta. Ma sotto quella montagna di carta, ecco l’inatteso: un buono postale fruttifero da mille lire, datato 1961, intestato proprio a lei.

"Nel ’61 avevo otto anni, probabilmente è stato un regalo per la mia prima comunione", ipotizza Marzia, che mai avrebbe pensato di possedere un piccolo tesoro. Spinta dalla curiosità, ha letto un articolo su un caso simile e si è recata all’ufficio postale di Arezzo. Da lì, la risposta è stata immediata: "Mi hanno detto che era scaduto". Non convinta, ha approfondito la vicenda e si è rivolta all’Associazione Giustitalia, specializzata proprio nel recupero di titoli e buoni postali non riscossi. I consulenti dell’associazione hanno stimato per il suo buono un valore di circa 37.000 euro, grazie agli interessi maturati e alla rivalutazione nel tempo.

"Ho letto che un altro caso simile era stato affidato a un giudice di pace e la risposta arriverà nel 2027", racconta Marzia. "Forse è meglio così: matureranno ancora più interessi" sorride. Ora attende l’esito dell’azione legale affidata ai legali dell’associazione, che hanno avviato la procedura per ottenere il rimborso da Poste Italiane e Ministero dell’Economia, obbligati in solido al pagamento. La questione non è semplice: "Poste Italiane, infatti, eccepisce la prescrizione. Ma l’articolo 2935 del Codice Civile è chiaro: la prescrizione inizia dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. E in questo caso, solo il ritrovamento ha reso Marzia consapevole di essere creditrice" spiegano. "Non sarebbe male ricevere quella somma: ne darei un po’ ai miei due figli, mi toglierei qualche sfizio, magari un bel viaggio", sorride la signora Donnini, che intanto sogna cosa fare con quel piccolo patrimonio riemerso dal passato.

Un caso non isolato: secondo i dati forniti da Giustitalia, in Italia esistono circa 10 milioni di titoli di credito "antichi" tra buoni postali, libretti bancari, Bot e altri strumenti non riscossi ma ancora potenzialmente esigibili. Spesso i legittimi proprietari non sanno nemmeno di possederli. "C’è molta disinformazione, anche da parte degli enti preposti al pagamento", spiegano dall’associazione. Ma per Marzia Donnini, quel vecchio buono non è solo carta: è un frammento di storia familiare che oggi potrebbe trasformarsi in un regalo tardivo, atteso da oltre sessant’anni.